Diciotto anni, isolata in un mutismo selettivo a seguito della pandemia da Covid. Un’esistenza difficile, a causa anche di problemi familiari. L’uscita da questo “buco nero” è rappresentata dal volontariato, dal contatto con il terzo settore, l’interesse per il tema della violenza di genere. La voce di Iside (edito da Readaction) è l’ultimo libro di Claudia Conte.

Giornalista, opinionista tivù, sempre attenta alla responsabilità sociale, affronta la questione del disagio giovanile. Una Generazione Z afflitta da ansia, depressione e non solo. L’obiettivo è quello di trovare una cura, una soluzione, attraverso un patto sociale che coinvolga tutti: istituzioni, forze di polizia, l’associazionismo. Una strada sicuramente non semplice, che deve iniziare dalla scuola e che deve coinvolgere anche la sfera familiare, troppo spesso poco attenta soprattutto nell’ascoltare i “silenzi” dei propri figli. Essere determinati, dopotutto, rende le cose non facili ma possibili.

Claudia Conte, oggi alle 15, presenterà il suo libro presso la Scuola di perfezionamento per le forze di Polizia (Spif) a Roma, all’interno della tavola rotonda che avrà come tema, appunto, il disagio giovanile. Presenti don Antonio Coluccia, il sacerdote antimafia, noto per le sue passeggiate della legalità in quartieri difficili della Capitale (San Basilio, Tor Bella Monaca, Quarticciolo, ad esempio); Simona Renata Baldassarre (assessore alla Cultura, Pari opportunità, Politiche giovanili e per la Famiglia della Regione Lazio); Maurizio Vallone (già direttore della Dia-Direzione investigativa antimafia, direttore Spif); Lidia Salerno (presidente del Tribunale per i minorenni di Roma); Stefano Delfini (direttore del Servizio Analisi criminale della Polizia di Stato); Anna Maria Giannini (ordinario di Psicologia all’Università La Sapienza di Roma); Claudio Saltari (presidente di “Donatorinati”, l’associazione dei donatori della Polizia di Stato). Modera il dibattito Fabrizio Frullani, vicedirettore del Tg2.

Aggiornato il 06 giugno 2024 alle ore 09:35