Qualcuno ha mai sentito parlare di “Notriphobia”? Si tratta di un termine misterioso con il quale si indica la paura di non avere nessun viaggio in programma, ovvero, di non riuscire a prenotare in tempo una vacanza. Un termine che si pone in contrapposizione rispetto a un’altra parola molto in voga tra gli addetti del settore “travitude” e con quale si indica, diversamente, coloro che fanno del viaggio la loro filosofia di vita. Perciò, rispetto a chi è perennemente governato dal desiderio di conoscere nuovi posti e nuove culture, il problema notriphobia affligge gli aspiranti vacanzieri. Un problema, dunque, particolarmente attuale se si pensa all’imminente estate e al desiderio di regalarsi una pausa dallo stress quotidiano e dagli impegni lavorativi. Ma vediamo di cosa si tratta. Secondo i dati del sondaggio avviato dall’Osservatorio sui trend estivi di PiratinViaggio, piattaforma online dedicata alle offerte turistiche, il 40 per cento degli italiani soffre di questo tipo di ansia, ovvero quattro italiani su dieci rispetto agli oltre 1.200 partecipanti sparsi sul territorio nazionale.
Una paura strettamente legata al timore di non trovare prezzi convenienti in relazione al budget disponibile, alla difficoltà di trovare qualcuno con cui condividere in viaggio, o ancora alla mancata approvazione del piano ferie. Pochi elementi che fanno cadere la mente umana nel vortice del “cosa faccio in estate?”. Ma a soffrirne di più secondo l’analisi sono i giovani della Generazione Z (53 per cento). O meglio, coloro la cui data di nascita si colloca tra la seconda metà degli anni Novanta e i primi anni Duemila vivono con malessere la mancanza di una vacanza programmata e la prospettiva di staticità. Quello che deriva è che gli italiani sono pronti a partire. L’87 per cento degli italiani ha, infatti, intenzione di viaggiare tra giugno e settembre, con un aumento rispettivamente del 15 per cento e del 22, rispetto all’estate del 2023, per la ricerca di voli e hotel.
Ma non solo, per combattere la paura, in molti sono riusciti ad avvantaggiarsi: una persona su tre ha già prenotato con un anticipo di 3, 6 mesi, mentre solo 6 per cento non lo ha ancora fatto e ricorrerà a soluzioni last minute. Quanto alle mete il mare registra il 68 per cento delle preferenze, mentre per quanto riguarda le destinazioni specifiche l’estero risulta sempre più attrattivo dell’Italia. Il 65 per cento dei partecipanti ha, infatti, affermato che si recherà fuori i confini nazionali, per dirigersi soprattutto sui Paesi affacciati sul Mediterraneo come Grecia, Spagna, Portogallo e Croazia (49 per cento). Mentre le regioni più apprezzate del territorio nazionale sono la Sicilia (23 per cento), la Puglia (22 per cento), la Sardegna (21 per cento) e la Toscana (10 per cento). Sta di fatto che nonostante l’aumento dei prezzi e la difficile situazione economica, l’italiano considera il viaggio come una priorità e si mostra disposto a rinunciare a spese extra, come cene al ristorante o shopping, pur di partire.
Aggiornato il 31 maggio 2024 alle ore 17:01