Perché non guariremo mai

La notizia non è freschissima, risale a qualche settimane fa. Ciononostante, essendomici imbattuto mentre effettuavo una ricerca di tutt’altro genere, ritengo di un certo interesse analizzarne il contenuto, a mio avviso particolarmente ridicolo in relazione al contesto in cui sono maturati i fatti. Lo scenario è quello de L’isola dei famosi, reality-show che considero tra i più demenziali attualmente in circolazione, edizione 2024. Andando a spulciare la relativa pagina di Wikipedia, trovo la seguente informazione: “Durante la seconda puntata, andata in onda l’11 aprile 2024, è stato annunciato il ritiro della naufraga Francesca Bergesio, che a causa di problemi fisici (emersi durante una prova della puntata precedente) è stata costretta a dover abbandonare il programma. Nella medesima puntata, i naufraghi Aras Şenol e Greta Zuccarello sono assenti, in quanto sono risultati positivi asintomatici al Covid-19 e pertanto devono rimanere isolati in albergo fino a quando non guariranno”.

Ora, confermo che non si tratta di una svista nella trascrizione della data, come si potrebbe pensare. La surreale vicenda, all’interno di un reality che dovrebbe sottoporre a prove estreme di sopravvivenza i suoi “illustri” partecipanti, non risale alla primavera del 2020, quando si era fatto credere a una popolazione atterrita che stessimo affrontando una malattia più letale della peste. Tutto questo è accaduto dopo oltre quattro anni dall’arrivo del Covid-19, allorché un virus già all’inizio praticamente innocuo, per i soggetti giovani e gli immunocompetenti in generale, è da lungo tempo divenuto endemico, essendosi stabilmente installato nella comunità umana al pari degli altri suoi colleghi della famiglia dei Coronavirus. Ciò significa, in parole semplici, che se lo cerchi lo trovi ovunque. Ma non basta, come riportato in un articolo pubblicato il 16 aprile successivo su Fanpage: anche Edoardo Franco, vincitore della 12esima edizione di Masterchef Italia, è stato costretto a restare in albergo per la stessa positività al tampone.

Tant’è che la conduttrice, la disinvolta Vladimir Luxuria la quale, con un recente passato di parlamentare della sinistra radicale, non disdegna affatto la pecunia che non olet elargita da Mediaset, si collegò con il naufrago, salvato dalle onde del malefico Covid e confinato in albergo, per accertarsi se egli stesse bene. “Per dei protocolli non posso essere sull’Isola – rispose abbastanza sconcertato lo chef varesino – ma non ho sintomi. Spero di tornare presto, anche perché mi stavo abituando”. Ebbene, come accennato in precedenza, il contrasto tra questa lunga prova di sopravvivenza televisiva, a mio avviso altrettanto ardua per chi la segue quotidianamente dallo schermo di casa, e i demenziali protocolli anti-Covid, che si riteneva fossero alle nostre spalle da tempo, raggiunge livelli assoluti di ridicolaggine.

Ciò significa che ancora oggi, sicuramente non solo nell’ambito del summenzionato reality, in Italia ci balocchiamo tra tamponi e quarantene precauzionali basate su una sorta di assurdo pregiudizio che qualcuno ancora chiama “scienza”. Ed è per questo che, ribaltando il titolo di un flop editoriale dell’ex ministro della Salute, il rigorista virale Roberto Speranza, non credo che guariremo mai dal virus della paura irrazionale che è stato diffuso a piene mani per tutto il corso di una pandemia sopravvalutata oltre ogni misura. E che tutt’ora, ahinoi, produce i suoi effetti nella nostra società.

Aggiornato il 21 maggio 2024 alle ore 11:06