Il Ccnlg è fermo da dieci anni
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana e la Federazione Italiana Editori Giornali oggi hanno aperto il confronto per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro dei giornalisti (Ccnlg), fermo da dieci anni.
Al primo tavolo erano presenti, per gli editori, il responsabile del dipartimento sindacale Stefano De Alessandri, il direttore generale Fabrizio Carotti e il responsabile area lavoro e welfare Stefano Scarpino; per la Fnsi era presente la giunta federale.
La segretaria Fnsi Alessandra Costante ha chiarito fin da subito che “ci preme il recupero dell’inflazione”, ma anche che va svolta un’opera di ricostruzione dell’impianto contrattuale, non più al passo coi tempi. “Serve un diverso modello organizzativo – ha detto Costante – che includa nuove figure professionali che trovino il loro giusto inquadramento contrattuale”.
“La volontà della Fieg – ha detto De Alessandri – è quella di aprire il tavolo e portarlo al suo punto finale: il rinnovo contrattuale. I punti da voi segnalati, ampiamente legittimi, hanno bisogno di approfondimenti anche tecnici, ma aggiungo che va tenuto conto delle difficoltà che da anni vive il nostro settore, un settore centrale per la democrazia. Ci serve un contratto più flessibile e con diversi automatismi per quanto riguarda le nuove assunzioni”.
“Voi parlate di un contratto più flessibile – ha risposto Costante – noi della stabilizzazione del lavoro precario a cui le aziende hanno fatto largamente ricorso negli ultimi anni con impatti devastanti anche sulla qualità del prodotto. Ognuno ha i propri punti: serviranno sforzi di fantasia e, da parte vostra, anche economici”.
La segretaria ha poi sottolineato come, per la Fnsi, il tema non sia solo quello di tenere insieme un settore dal punto di vista industriale, tema condiviso con gli editori, ma anche quello di tenere insieme il mondo dei giornalisti, “piegato da dieci anni di lavoro precario, contratti fermi e disparità generazionali. Un mondo – ha sottolineato la segretaria – che vive una drammatica spaccatura tra nord e centro-sud che va ricomposta”.
Fnsi e Fieg hanno poi condiviso la necessità di affrontare il tema del copyright nei confronti degli Over the top, della regolamentazione dell’Intelligenza artificiale e del ‘machine learning’. Così come è stato condiviso che sarà necessario anche coinvolgere il Governo “che – ha ricordato Costante – deve fare la sua parte nella difesa del giornalismo professionale, come succede in tutta Europa”.
Giornalisti ed editori hanno espresso al tavolo la necessità di nuove norme a tutela del settore, per una difesa anche economica del giornalismo professionale, caposaldo delle libertà civili e della democrazia.
“Il sottosegretario Barachini, che è un giornalista, ha ben presente i problemi del settore, anche dal punto di vista economico”, ha aggiunto Costante, che poi ha stigmatizzato come le aziende editoriali abbiamo usato poco il capitolo di spesa messo a disposizione dal Governo per le stabilizzazioni lavorative.
“Abbiamo di fronte un’opera di ricostruzione contrattuale – ha concluso Costante – partendo dalla fotografia della situazione, con fiducia nel percorso che abbiamo di fronte, ma nel rispetto del contratto attuale che abbiamo firmato insieme che, troppo spesso, nella realtà non viene applicato correttamente”.
L’incontro si è chiuso con l’idea condivisa di creare tavoli di approfondimento specifico su ogni tema contrattuale.
Aggiornato il 16 maggio 2024 alle ore 11:34