Quei morti sul lavoro

“Non possiamo più accettare che ci siano morti sul lavoro. Lo diciamo da tanto tempo: non è accettabile che si perda una sola vita umana per il profitto o l’utile di un’azienda. Se non c’è il rispetto della vita umana è complicato di parlare di tutto il resto”.

È quanto ha dichiarato, all’indomani della morte di 5 lavoratori in Sicilia, il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri, intervenendo all’evento di presentazione della campagna No alla povertà sanitaria di Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori). “Abbiamo chiesto al Governo di fare della sicurezza sul lavoro un argomento di interesse nazionale – osserva – dobbiamo rinforzare l’Inps, l’Inail, le strutture sanitarie, che svolgevano un controllo importante sulla sicurezza. Poi, modificare le norme: non possiamo accettare che chi va a lavorare in subappalto abbia una situazione diversa dagli altri”.

Ricorda Rainews: “Nel 2023 sono state oltre mille le persone che hanno perso la vita sul lavoro. Nei primi tre mesi di quest’anno si contano nel triste elenco delle denunce all’Inail 191 vittime (-2,6 per cento), in base agli ultimi dati dell'Istituto aggiornati a fine marzo che non tengono ancora conto delle altre vittime. Non numeri, ma persone. Morte nei cantieri, nelle fabbriche, negli impianti, lungo la strada”.

Aggiornato il 07 maggio 2024 alle ore 18:41