La chiameremo Junior. Un ritorno al passato forzato per Alfa-Romeo, che a causa di un contenzioso con il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha dovuto fare marcia indietro sul nuovo veicolo della gamma, la Milano. Il nome della compatta della gamma Stellantis è stato definito illegale “perché viola la legge sull’italian sounding”, visto che questo modello viene prodotto in Polonia. “Decidiamo di cambiare, pur sapendo di non essere obbligati a farlo, perché vogliamo preservare le emozioni positive che i nostri prodotti generano da sempre ed evitare qualsiasi tipo di polemica”, ha spiegato l’amministratore delegato della casa automobilistica Jean-Philippe Imparato.
Nessuna azione legale verra intrapresa da Alfa-Romeo. “Abbiamo da lavorare”, ha liquidato così la questione l’ad dell’azienda, che non si è mai effettivamente confrontato con il ministro Urso. “Per noi il senso non è fare polemica, ma fare business”, ha spiegato il manager. Successivamente, il dirigente Stellantis ha aggiunto che “l’utilizzo del nome Milano, tra i favoriti del pubblico, era stato scelto per rendere tributo alla città dove tutto ebbe origine nel 1910”. Effettivamente, lo stesso logo dell’Alfa Romeo ha portato in basso questo nome, fino al 1972. Non sarebbe neanche la prima volta che la casa automobilistica, una delle più amate dagli italiani, ha chiesto il parere del pubblico per lanciare una vettura sul mercato. Successe già nel 1966 con la spider 1600. “in quel caso il nome scelto dal pubblico era stato Duetto”, ha ricordato Imparato.
Anche con il nuovo nome, Junior, l’azienda ha deciso di omaggiare il passato dell’automobile Made in Italy. È stata “una scelta del tutto naturale, fortemente legata alla storia del marchio e fin dall’inizio era tra i nostri preferiti e tra i preferiti del pubblico. Era al secondo posto dopo Milano”, ha concluso l’amministratore delegato di Alfa Romeo, prima di annunciare che a Cassino verranno prodotte la nuova Stelvio, prevista per il 2025, e l’attesissima Giulia, che verrà lanciata sul mercato nel 2026.
Aggiornato il 16 aprile 2024 alle ore 15:30