“The end”: è finita. Messi in archivio i retroscena, le indiscrezioni i pro e i contro, il conduttore Amadeus ha comunicato ufficialmente al direttore generale di viale Mazzini, Giampaolo Rossi, di lasciare il 31 agosto la Rai per approdare alla Nove, il canale del colosso americano Warner Bros. Discovery, sempre più intenzionato a diventare in Italia il terzo polo della tivù, insidiando La7 di Urbano Cairo. L’arrivo per primo di Maurizio Crozza, seguito da Fabio Fazio con Che tempo che fa era, secondo l’amministratore dell’area Sud Europa, Alessandro Araimo (prime esperienze in Fininvest e in Francia), un punto di partenza e non un traguardo, nell’ambito degli ambiziosi obiettivi strategici nel mercato della televisione lineare.

Il conduttore di programmi di successo come Affari tuoi, i Soliti ignoti e le cinque edizioni record del Festival di Sanremo serviva per spingere l’acceleratore di un gruppo nei cui studios si realizzano Batman, Superman, Harry Potter, Barbie, Aquaman 2 e film di successo mondiale. I contatti, andati avanti da mesi, hanno ottenuto il via libera dal ceo, David Zaslav. Sul tavolo, una offerta economica tenuta segreta – si aggirerebbe tra i 2,5 e i 3 milioni di euro all’anno – un ruolo dirigenziale, uno spazio in prime time, la conduzione in access prime time. Un botto. Una proposta difficilmente rifiutabile. Solo Maria De Filippi alcuni anni fa non accettò di passare a Discovery dell’allora presidente, Marinella Soldi. Pier Silvio Berlusconi fece capire, dal canto suo, che Mediaset non aveva alcuna intenzione di perderla e rilanciò l’offerta.

Amadeus porterà avanti alcuni impegni: il 4-5 maggio condurrà una trasmissione dall’Arena di Verona, il 10 sarà ospite di Fiorello a Viva Rai2! con Jovanotti e chiuderà il primo giugno con l’ultima puntata dei Soliti ignoti. La Warner Bros. Discovery è anche la casa della Cnn e di Eurosport con la sua offerta comprensiva dei diritti tivù delle televisioni (tra mesi arriva l’edizione dei Giochi a Parigi). Il gruppo, che è quotato a Wall Street, ha presentato nel 2023 un bilancio di 41,3 miliardi di dollari di ricavi. In Italia ha un portafoglio di 17 canali, di cui la rete ammiraglia è il canale Nove, che secondo i dati Auditel ha registrato una forte crescita di ascolti nel corso del periodo settembre 2023-aprile 2024. Con l’approdo di Amadeus, l’obiettivo è quello di competere sugli ascolti con le generaliste Rete 4 e Rai 2, raggiungendo almeno il sesto posto tra le reti più seguite in Italia. Le competenze di Amadeus saranno sull’intero comparto dell’intrattenimento, con il rafforzamento dell’informazione e il trasferimento nell’area gratuita di uno dei canali per competere con quelli non generalisti di Mediaset.

Sul trasferimento di Amadeus si è aperto il solito balletto politico: i partiti della sinistra e l’Usigrai lamentano l’eventuale perdita da parte della Rai di 100 milioni di pubblicità. Gli altri, preso atto che il conduttore ha ormai preso il largo, anzi, le distanze da viale Mazzini, ritengono che in panchina ci siano artisti e conduttori in grado di garantire un nuovo scenario. Si ricorda che Pippo Baudo lasciò la Rai nel 1987 per l’allora Fininvest. Lo stesso fecero Michele Santoro e sempre Amadeus. Dietro l’angolo, c’è anche la scuderia di personaggi del manager Lucio Presta.

Aggiornato il 16 aprile 2024 alle ore 11:03