Amadeus in arte. Amedeo Umberto Rita Sebastiani all’anagrafe, nato a Ravenna ma cresciuto a Verona, dove i genitori si erano trasferiti da Palermo negli anni Sessanta, diploma di geometra, due mogli, due figli, 5 edizioni del Festival di Sanremo come conduttore e direttore artistico dalla retribuzione di circa 70mila euro a puntata (oltre un milione e mezzo), più i contratti di pubblicità per lui e la moglie Giovanna Civitillo. Una potenza televisiva, più di Carlo Conti e Milly Carlucci. Ha raccolto in Rai l’eredità di Pippo Baudo, catanese, che ha dominato le scene per decenni grazie anche alla “copertura” di Biagio Agnes, il potente direttore generale che aveva rilevato la staffetta del super-fanfaniano Ettore Bernabei.
Amadeus, all’apice della carriera, recordman di ascolti non solo con Sanremo ma anche con il programma quiz dei pacchi, Affari tuoi (sfiorando uno share del 29 per cento), fa sapere a “mamma Rai” di non sentirsi più a suo agio. È scontento e vuole sperimentare nuovi format, tornare a Milano, seguire le orme di Fabio Fazio. Sono giorni che su tutti i media italiani si cercano le ragioni vere dell’addio del conduttore dalla Rai per approdare alla potente Warner Bros. Discovery, lo stesso gruppo in espansione dopo il passaggio nel maggio 2023 della struttura di Fabio Fazio. I particolari che sarebbero stati perfezionati da un gruppo di legali americani avrebbero intravisto in Amadeus il personaggio in grado di diventare il responsabile di tutti i programmi d’intrattenimento del canale Nove.
La scelta deriverebbe dall’esito dei sondaggi presso un vasto pubblico e il panorama di investitori in pubblicità. Se poi dopo l’estate anche Rosario Fiorello decidesse di passare al Nove, si realizzerebbe un trio (Fiorello-Fazio-Amadeus) di grandi comunicatori. Ma perché tanto agitarsi dell’entourage di Amadeus se il contratto scade in agosto? Guarda caso anche la convenzione tra il Comune di Sanremo e la Rai scade in agosto. E sempre entro l’estate verrà rinnovato sia il Consiglio di amministrazione di Viale Mazzini che il presidente e l’amministratore delegato. La trasmissione dall’Arena di Verona in onda su Rai uno nei primi di maggio potrebbe essere l’ultimo impegno di Amadeus con la Rai. Ma dietro le quinte si sostiene che tra i motivi della rottura c’è il contrasto con il suo ex manager, il potente Lucio Presta, il quale non avrebbe gradito le pressioni del conduttore di dare vita a una società propria per produrre format e assegnare uno show alla moglie, l’ex ballerina della “scossa”.
E quando Amadeus ha tentato di giustificare la sua uscita con pressioni subite di vario genere, l’amministratore delegato Roberto Sergio ha invitato a leggere il contratto blindato di Amadeus per Sanremo, precisando che “ha sempre goduto, nelle proprie scelte, della massima autonomia e libertà”, garantite dalla Rai. Questi atteggiamenti di malcontento hanno intaccato il rapporto fiduciario del Re Mida degli ascolti e negli ambienti di viale Mazzini si è iniziato a pensare che il servizio pubblico può rimpiazzare il conduttore dei Soliti ignoti, in scadenza, di Affari tuoi e di Sanremo. Le decisioni spetteranno ai nuovi vertici, che prima ancora di essere nominati sono attaccati duramente dai partiti di opposizione con il ritornello: la Rai è da riformare. E lo sostengono dopo aver occupato per anni l’informazione del servizio pubblico con i vari Michele Santoro, Sandro Ruotolo, Corradino Mineo, Lilli Gruber, Giuseppe "Beppe" Giulietti, Sandro Curzi, Angelo Guglielmi, Stefano Balassone, Walter Veltroni, Andrea Barbato, Corrado Augias.
Aggiornato il 15 aprile 2024 alle ore 13:44