Il fatto, tragico, di cronaca che si consuma nella mattinata odierna, a Roma. Un incendio divampato all’alba in un appartamento (dichiarato in seconda battuta inagibile) posto al quarto piano di uno stabile – disposto su sette livelli – in via Caposile, zona Prati. All’interno dell’abitazione (deceduti anche tre gatti, uno viene salvato) viene ritrovato il corpo, carbonizzato, di un uomo. Poi identificato: si tratta di Ernesto Tafuri, 69 anni, dentista (tra i suoi clienti vi erano anche dei vip). Sul posto, per i soccorsi, giungono i Vigili del fuoco e la Polizia di Stato (agenti delle Volanti, dei commissariati Monte Mario e Villa Glori). Le cause del rogo sono in corso di accertamento: indaga il commissariato Prati. Presenti pure le pattuglie del I Gruppo Prati della Polizia locale che chiudono la strada, interdetta in entrambi i sensi di marcia. Inaccessibile, a causa della chiusura, anche l’ingresso principale di una scuola situata su via Caposile: predisposto un accesso secondario da via Achille Papa.
Questo il quadro, a cui va aggiunto il fatto che le fiamme si scatenano davanti alla sede dei pompieri di Prati. E qui si colloca l’intervento, duro, di Riccardo Ciofi, segretario generale della Fns-Cisl Roma Capitale e Rieti: “Nell’appartamento andato a fuoco questa mattina, di fronte la sede dei Vigili del fuoco di Prati, sono intervenute le squadre della sede stessa e un’altra di rinforzo, proveniente dalla sede centrale con relativa autoscala e il carro autorespiratori dal Nomentano. Le operazioni di soccorso, guidate dal capo turno e dal funzionario di guardia, si sono concentrate nel vano scale, con i Vigili del fuoco che hanno scardinato la porta blindata dell’appartamento per entrare e iniziare le operazioni di spegnimento”.
Una volta entrati, prosegue Ciofi, “le fiamme già avevano attaccato gran parte dell’appartamento: con gli idranti e autorespiratori gli operatori hanno lavorato per estinguere il rogo. Le operazioni hanno richiesto diverso tempo, perché le fiamme erano alte e l’appartamento era pieno di materiale con alto carico infiammabile”. Poi arriva il nocciolo della questione: “Dobbiamo segnalare la cronica carenza di organico e di mezzi che insiste sul Comando di Roma. Proprio su questo intervento – sbotta Ciofi – evidenziamo che la sede di Prati non disponeva dell’autoscala in servizio, che è dovuta arrivare dalla sede centrale. Purtroppo – aggiunge – riscontriamo una mancanza di attenzione da parte del Dipartimento nei confronti della Capitale, perché più volte abbiamo richiesto la necessità di potenziare l’organico e i mezzi dei Vigili del fuoco al Comando di Roma. E di modificare la circolare sui numeri minimi delle autoscale, aumentandole da 5 a 7 in servizio. I cittadini di questa città – termina – non possono pagare per le gravi difficoltà del Corpo e devono avere un soccorso adeguato alle tante richieste degli stessi romani. Chiediamo che le istituzioni intervengano per i provvedimenti necessari, anche in considerazione dell’evento giubilare”. Perché, chiosa Ciofi, “il soccorso deve essere visto come un elemento di sicurezza per i cittadini, non come un costo”.
Aggiornato il 05 aprile 2024 alle ore 13:52