Sono letteralmente sgomento per quanto accaduto questa mattina nella mia Firenze. Morti e ancora morti sul lavoro, stavolta nel cantiere per un nuovo supermercato.
Perdonatemi, ma oggi non riesco ad essere comprensivo: mentre vi trastullate sull’outfit penitenziale di Chiara Ferragni post-indigestione di pandori o sulle dotte analisi geopolitiche di un qualche cantante dalla platea sanremese, in questo disgraziato Paese si continua a morire di lavoro.
Nel 2023 (il dato è addirittura in calo rispetto all’anno precedente!) 761 morti sul lavoro, più di due al giorno, festivi compresi. Sono numeri tragici che rendono plasticamente evidente come il sistema attuale in materia di sicurezza sul lavoro, tutto fondato sulla repressione, non funzioni.
La chiave di volta è sempre la solita: legalità condivisa. Oggi è il giorno del dolore, ma da domani bisogna mettere mano alle regole, altrimenti si è complici.
Aggiornato il 16 febbraio 2024 alle ore 12:51