Sbranato e ucciso da tre rottweiler. Paolo Pasqualini, 39 anni, caporeparto nella Capitale di una nota catena di supermercati, è morto così. Il corpo è stato rinvenuto nella mattinata di ieri, verso le 8.30: aveva ferite sul viso e sugli arti superiori. L’uomo – vestito con abiti sportivi, scarpe da ginnastica e pantaloncini corti – stava passeggiando in un sentiero a Poggio della Torre, nel bosco di Macchia Grande, a Manziana, alle porte di Roma, a quanto pare per curare una sciatalgia che da tempo non gli dava pace. Ad attaccarlo, secondo quanto ricostruito finora da chi indaga, tre rottweiler scappati da una abitazione non lontana dal luogo del tragico episodio. Dopo un paio di ore, i cani sono stati catturati e sedati. Sul posto i carabinieri, i guardiaparco, i carabinieri forestali, veterinari e accalappia cani (dotati anche di fucili con sedativi), Protezione civile, sindaco e vicesindaco di Manziana. L’Amministrazione comunale, in una nota, “si unisce alla costernazione per l’accaduto, insieme alla cittadinanza tutta”. Da chiarire, adesso, come i tre animali siano riusciti a uscire dal terreno dove si trovavano. I cani, hanno riferito i carabinieri in una nota stampa, sono stati successivamente sottoposti a sequestro sanitario e si trovano in un ospedale veterinario della zona. Nel corso delle attività sono stati identificati i proprietari e eseguiti i primi accertamenti necessari alla ricostruzione del tragico evento. In questo momento sono in corso tutti gli approfondimenti del caso, al fine di poter accertare eventuali responsabilità penali in capo ai possessori degli animali.
Nel frattempo, in molti si sono posti l’interrogativo su come gestire un cane cosiddetto “pericoloso”. Inoltre: cosa dice la legge sulla loro gestione? La richiesta dell’Organizzazione internazionale protezione degli animali (Oipa) – come indicato in una nota – al legislatore è quella di regolamentare la detenzione di determinati tipi di cani “che troppo spesso vengono scelti anche da persone non in grado di gestirli correttamente. A livello locale, alcuni Comuni, come quello di Milano, hanno regolamentato la materia prevedendo la concessione di patentini per la detenzione di alcune razze o simil-razze”. La stessa Oipa ha chiarito, in primis, che non esiste un elenco di cani ritenuti “pericolosi”. Nel 2006 – va avanti – “il Ministero della Salute ha emesso un’ordinanza riguardante la “tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani”, nella quale era prevista una lista di razze canine ritenute pericolose. Successive ordinanze hanno poi abolito questo elenco a causa della relativa incertezza e, soprattutto, della discriminazione delle razze”.
Claudia Taccani, responsabile dell’ufficio legale dell’Oipa, ha sottolineato: “Attualmente la pericolosità di un cane viene determinata a seconda di fatti specifici. In caso di morsicatura o zuffa tra cani, infatti, il cane e il suo proprietario vengono segnalati al Servizio veterinario Asl, che tiene un registro dei cani dichiarati aggressivi, e sono obbligati a seguire un corso formativo. Il corso è organizzato dal Comune, insieme al Servizio veterinario dell’Azienda sanitaria locale, avvalendosi della collaborazione degli Ordini professionali dei medici veterinari e di associazioni di protezione animale. Le spese sono sostenute dal proprietario del cane “impegnativo”. In caso di pericolosità grave – termina – scatta l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa e l’obbligo di utilizzare il guinzaglio e la museruola nelle strade e nei luoghi aperti al pubblico”.
Aggiornato il 13 febbraio 2024 alle ore 08:43