È noto dai media nazionali che il Grande Oriente d’Italia, Goi, il prossimo 3 marzo rinnoverà il suo organo di governo, che comprende il Gran Maestro e gli altri gran Dignitari. Un evento che dovrebbe essere un accadimento ordinario, soprattutto in un contesto per definizione iniziatico, quindi pervaso da assoluta serietà, distacco e assenza di logiche elettorali, comunemente intese.
Si deve sorprendentemente rilevare, da fonti pubbliche, che in questa tornata, dedicata al rinnovo di dette cariche, si è inserito un soggetto anonimo, che “coraggiosamente” utilizza un canale Telegram criptato, attraverso il quale pubblica ciò che vuole o ciò che qualcuno, a suo dire, gli trasmette, diffamando soprattutto taluni candidati.
La cosa più sorprendente è che in una comunità di soggetti, i quali dovrebbero praticare innanzitutto la lealtà e la trasparenza, taluni cominciano a considerare questo diffamatore, a mezzo social, come una sorta di oracolo. Oracolo che dà voce anche ad altri soggetti, sempre a suo dire, che dispensano sentenze etico morali, ovviamente anch’essi celati nel non certo lodevole anonimato.
Ma la cosa che sorprende, non solo in ambito massonico, è che nessuno si è chiesto chi c’è dietro questo canale Telegram, e soprattutto se ci sono soggetti esterni interessati ad avversare la Massoneria, come molti già fanno da anni per le più svariate ragioni, compresa quella di eliminare un “soggetto” che professa poggiare le basi culturali sulla libertà di pensiero; ma anche, forse, con l’obiettivo di eliminare una istituzione ultra-secolare che “in teoria” offre all’essere umano risposte riguardanti la spiritualità, senza avere la necessità di avere intermediari confessionali, i quali, soprattutto in Occidente, mostrano la propria attenzione verso tematiche politiche e sociologiche.
Sicuramente gli attuali componenti del Grande Oriente d’Italia sono persone che hanno un adeguato standing qualitativo, compreso un adeguato sentire animico spirituale, ma sarebbe opportuno, che data la “posizione”, una reazione a tali derive etiche sarebbe auspicabile. Perché se ciò non fosse, almeno in Italia, la sorte della Massoneria sarebbe tristemente definita, non dimenticando il suo contributo storico dato all’Italia: Risorgimento, Unità d’Italia – con molte riserve – e altro nel secolo successivo. Ma potremmo anche immaginare di essere di fronte anche a una vera e propria Sindrome di Stoccolma.
Ma la speranza è l’ultima a morire, quindi c’è da augurarsi che, al di là di pochi soggetti pervasi da sfrenata ambizione, pronti a tutto, compresa la diffamazione a mezzo social, ci sia una comunità di autentici iniziati (come certamente sarà), che sappia poi giudicare e nei fatti ignorare i soliti falsi profeti, ai quali interessano i volgari “metalli” e paccottiglie, atte a soddisfare il proprio ego, che fuori dall’ambito, magari, è inutile e fonte di frustrazioni. Una banale serie di atteggiamenti che confondono due percorsi paralleli, profano e iniziatico, con l’applicazione di uno dei massimi principi dell’antropologia che vede nell’incontro di due civiltà di livello diverso adeguare quella più evoluta a quella meno evoluta, riferendomi in questo caso solo alla parte teorica dell’Etica massonica, cosi decantata sia sui libri di storia che quelli che trattano di Massoneria. Ma si sa che qualsiasi aggregazione sociale rispecchia sempre un semplice spaccato dell’umanità, oggi particolarmente in carenza di principi.
Aggiornato il 05 gennaio 2024 alle ore 10:02