Tempi record per i pazienti che attendono un ricovero. Non è certo idilliaca la situazione che stanno vivendo i pronto soccorso, che sono stati “sotto assedio” negli ultimi giorni di festività. Fabio De Iaco, presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu), all’Ansa: “Solo nel Lazio i pazienti in attesa di ricovero nei pronto soccorso sono al momento oltre 1100; arrivano a 500 in Piemonte, mentre in Lombardia i ricoveri ordinari sono stati sospesi proprio a causa del sovraffollamento”.
A livello nazionale, ha insistito De Iaco, si sta registrando “una fortissima pressione su tutti i pronto soccorso ed in varie regioni sono stati attivati i piani contro il sovraffollamento da parte di ospedali e aziende sanitarie. I piani sono mirati al reperimento di ulteriori posti letto ma, dal momento che i posti letto ospedalieri sono cronicamente insufficienti, in pratica non si può fare altro che sottrarre letti ad altre specialità come ad esempio la chirurgia”. E nel corso delle festività natalizie, ha proseguito, si è cercato di garantire il servizio, “in una situazione di difficoltà estrema”. Non a caso, ci sono medici di pronto soccorso che non hanno potuto riposarsi né a Natale né a Capodanno: “Le ferie sono un lusso”.
A dicembre, rispetto al mese precedente, per Mario Balzanelli, presidente della Società italiana sistema 118, c’è stato “un aumento di almeno il 50 per cento delle richieste di soccorso al 118 a causa del Covid ma, soprattutto, per casi di influenza con complicanze respiratorie – ha fatto sapere sempre all’Ansa – stiamo riscontrando un aumento dei casi di influenza con forte impegno respiratorio. Sono cioè aumentate le forme di influenza con complicanze”. E sulla crescita di richieste di soccorso ha ricordato che questa è legata a un aspetto: “Molti punti di guardia medica sul territorio sono chiusi per mancanza di personale. Le persone dunque chiedono soccorso al 118 e questo sta determinando una situazione di intasamento allarmante e ritorna il fenomeno delle barellopoli: le ambulanze arrivano cioè negli ospedali ma non possono lasciarvi i pazienti per mancanza di posto. I pazienti restano così sulle barelle nei mezzi di soccorso fuori dagli ospedali per ore e questo porta di fatto ad un blocco dell'attività del 118”.
Aggiornato il 03 gennaio 2024 alle ore 16:33