Potremmo stare qui a ricordare che nel 2018 i Ferragnez organizzarono una festa in un supermercato di Milano. Alle prime critiche per lo spreco di cibo, la coppia decise di fermarsi e postare un video in cui dichiarò di voler fare un gesto solidale donando il cibo ai più bisognosi. E potremmo anche intingere il biscottino sul nuovo inciampo Ferragni/Balocco con annessa exit strategy incentrata – ça va sans dire – nuovamente sulla beneficenza.
Non lo faremo perché il punto della questione è anzitutto un altro: Chiara Ferragni è attaccabile? I Ferragnez sono una coppia che ha fatto della propria immagine un prodotto commerciale mettendo in piazza anche il proprio ménage familiare. Non si vede quindi perché la sovraesposizione venga considerata un plus quando serve e un minus quando è scomoda. In più, se vengono presi di mira Flavio Briatore o Fabrizio Corona a causa di una certa sovraesposizione mediatica, non comprendiamo perché ciò non debba avvenire anche per due imprenditori che di mestiere fanno gli influencer e quindi partecipano al dibattito pubblico facendo opinione. Sono gli effetti collaterali del successo. Che quindi Giorgia Meloni si occupi della Ferragni alla festa del suo partito è del tutto legittimo ma forse non opportuno. Credo che chi si occupi di politica debba volare più alto lasciando certi fenomeni al supremo giudizio di TikTok o alla sovrana repubblica di Instagram, altrimenti si fanno assurgere i Ferragnez al rango di legittimi interlocutori del mondo politico.
Così come non è opportuno che i soliti moralisti diano giudizi sul modo attraverso il quale Chiara Ferragni e Fedez hanno costruito un impero. I Ferragnez hanno fiutato un filone imprenditoriale basato sulla rete, un bisogno legato alle nuove generazioni ed alle nuove tecnologie nato oltreoceano e che tra i primi hanno cavalcato in Italia. Ci hanno fatto montagne di soldi per cui hanno ragione loro così come ebbe ragione Silvio Berlusconi con la tv commerciale o John Holmes con il porno. Sarà anche basato sul nulla ma è un filone validissimo a livello imprenditoriale. Allo stesso modo però, fa sorridere che costoro parlino di valori visto che guadagnano legittimamente con la fiera della superficialità, del relativismo e del consumismo. Bisognerebbe che scendessero sulla terra e imparassero a non santificarsi. Ci spiacerebbe infine se domani i Ferragnez gridassero al complotto per la notevole emorragia di follower, di sponsorizzazioni e di contratti che stanno subendo a causa della vicenda Balocco.
Come diceva Mario Brega nel film Bianco, Rosso e Verdone, “‘sta mano po’ esse fero e po’ esse piuma”. Ciò per significare al lettore che il filone imprenditoriale sul quale si poggiano le fortune dei Ferragnez è basato sulla reputation, una cosa talmente impalpabile e fluttuante da renderti un padreterno un giorno e un reietto alla prima folata di vento. Dovrebbero saperlo e accettarlo.
Aggiornato il 23 dicembre 2023 alle ore 10:18