Gli attivisti per il clima hanno colpito di nuovo. Stavolta, è toccato alla sfortunata Basilica di San Marco a Venezia. Gli eco-vandali, con degli estintori, hanno lanciato contro l’esterno della chiesa del liquido fangoso, esponendo poi lo striscione con su scritto “fondo riparazione”. L’azione è stata definita dagli aggressori un “allarme anti-incendio”, durante il quale l’esterno dell’iconica Basilica è stato imbrattato. Sul posto, gli agenti della Digos, mentre alcuni spettatori casuali avrebbero preso di mira gli attivisti, contestando questa forma distruttiva di protesta.
Gli addetti alla manutenzione del monumento della Serenissima hanno già lavato gran parte del fango lanciato dai vandali. La facciata imbrattata è quella sud, ma anche il colonnato è stato colpito dalla miscela di acqua e argilla che è stata spruzzata dagli estintori. Cinque attivisti hanno dato il via all’allarme anti-incendio, mentre altri tre sono arrivati in seguito al blitz e hanno esposto gli striscioni arancioni. Nei banner è stato richiesto di istituire “un fondo permanente di riparazione” da utilizzare per ricostruire le città colpite da fenomeni atmosferici estremi. Come sempre, premesse valide, ma modalità di protesta inaccettabili e incivili. Sei degli otto individui si trovano ora nella questura di Venezia, dopo essere stati fermati dalla Digos. Non si conosce, al momento, né l’identità né la città di residenza dei vandali.
Gli investigatori arrivati sulla scena delle proteste avrebbero sequestrato del materiale in possesso agli attivisti di Ultima generazione, tra cui alcuni estintori. Intanto, i vigili starebbero conducendo delle prime indagini per valutare l’entità di eventuali danni alla Basilica di San Marco e per accertare il componente usato per imbrattare la facciata sud. “Non può definirsi, come nelle intenzioni degli eco-vandali, un allarme antincendio, ma un gesto vile e inqualificabile quello posto in essere a Venezia. Uno sfregio a uno dei simboli più illustri del patrimonio culturale nazionale che va sanzionato con fermezza”, ha dichiarato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. “Il Senato ha approvato il disegno di legge varato dal governo che punisce gli eco-vandali – ha aggiunto l’uomo – costringendoli a pagare di tasca propria il ripristino delle opere. Attendiamo il via libera definitivo della Camera. Chi danneggia paga economicamente in prima persona”, ha concluso il ministro.
Aggiornato il 07 dicembre 2023 alle ore 16:47