Il piatto piange: un bimbo su due accede al servizio mensa

“Sono ancora troppo pochi le bambine e i bambini che in Italia usufruiscono di mensa e tempo pieno a scuola e con forti differenze territoriali”. Questo quanto indicato da Save the Children nei dati primi dati che emersi dal policy paper “Mense scolastiche: un servizio essenziale per ridurre le disuguaglianze”, uno studio condotto con l’Osservatorio sui conti pubblici italiani.

Nello specifico, nel nostro Paese “poco più di un bambino su due ha accesso alla mensa scolastica: stiamo parlando del 55,2 per cento degli alunni della scuola primaria”. Inoltre, sono marcate le differenze territoriali. Infatti, “si passa infatti dai valori compresi tra il 6 e l’8 per cento nelle province di Palermo, Ragusa e Siracusa, al 96 per cento di Firenze”. In più, “due alunni su cinque della scuola primaria nel nostro Paese, ovvero il 40 per cento, beneficiano del tempo pieno, con le percentuali più basse in Molise con il 9,4 per cento, in Sicilia con l’11,1 per cento e in Puglia con il 18,4 per cento. Le più alte, invece, nel Lazio con il 58,4 per cento, in Toscana il 55,5 per cento e in Lombardia il 55,1 per cento”.

“Il Pnrr prevede un investimento significativo per il potenziamento del tempo pieno – sottolinea Antonella Inverno, responsabile ricerca, dati e politiche di Save the Children – ma se non si crea una sinergia con le risorse statali, da solo non basta a colmare il ritardo del nostro Paese. Per questo, chiediamo un investimento per garantire a tutti gli alunni della scuola primaria l’accesso al servizio mensa, uno strumento efficace per contrastare la povertà minorile, ancora in aumento quest’anno, e anche per combattere la dispersione scolastica, proprio attraverso l’estensione del tempo pieno. La refezione scolastica – termina – va riconosciuta per quello che è, un servizio pubblico essenziale, per il quale occorre stabilire uno specifico Lep (Livello essenziale di prestazione). Un primo passo in questa direzione può essere l’istituzione di un Fondo di contrasto alla povertà alimentare a scuola”.

Aggiornato il 30 novembre 2023 alle ore 17:43