Professor Maira: “Educare al rispetto sin da bambini” (Video)

Questo mercoledì ospitiamo a “Medicina a Km 0” il professor Giulio Maira, specialista in Neurochirurgia e presidente della Fondazione Atena Onlus.

In Italia sono aumentati i reati commessi da minori, le violenze sessuali commesse dai minori sui minori, il bullismo. Così abbiamo chiesto al professore cosa accade in quella parte del cervello umano e soprattutto di giovani e giovanissimi, nella corteccia prefrontale del cervello, che ha un ruolo importante nella soppressione della paura, della pianificazione e nei ragionamenti complessi, quando si trovano a dover fronteggiare e decidere cosa è bene o è male e a che età gli educatori possono cominciare ad insegnare la differenza fra queste due realtà e le conseguenze.

Educare al rispetto di sé stessi e dell’altro, al rispetto delle donne sin da bambini, al rispetto dell’ambiente che ci circonda deve avvenire sin da piccoli. A casa, in famiglia abbiamo i primi esempi, l’imprinting. Poi a scuola.

Il professor Maira, nel video all’interno dell’articolo, ci ha spiegato che i giovanissimi fanno un uso della rete che si può definire abuso, le cui conseguenze infatti sono paragonabili alla dipendenza dagli stupefacenti. Se facciamo attenzione ‒ ha detto ‒ guardano meno la televisione ma stanno di più davanti ai video che guardano compulsivamente, giocano ai videogame e sono quasi sempre connessi ai social, che danno piacere e sono stimolanti, come alcune droghe. Le conseguenze però superano i benefici, infatti c’è un aumento significativo dei disturbi d’ansia, delle difficoltà di apprendimento, dei disturbi alimentari, dei problemi di memoria e di concentrazione. 

Accanto a questi ci sono già un gran numero di bambini che hanno già l’Adhd, deficit di attenzione e iperattività e che, se abbandonati ai videogiochi e ai social, potrebbero non avere nel tempo un recupero ideale e totalizzante. L’iperattività nel tempo scompare, negli anni possono sopraggiungere ansia, depressione e con l’avanzare dell’età la disattenzione e l’impulsività possono persistere e potrebbero, in età adulta, manifestarsi in qualsiasi altro modo.

Secondo il professor Maira i bambini devono sentirsi amati, hanno bisogno di una serena vita sociale, ma anche di limitazioni da parte degli adulti, di sentirsi dire di no, del buon esempio. Devono essere educati alla bellezza e avere alternative interessanti ai tablet e ai cellulari. 

Aggiornato il 24 novembre 2023 alle ore 16:22