Noia, comportamenti aggressivi, ansia. Ma anche una diminuzione dell’attenzione in classe e dell’interazione con i compagni. Sono alcuni temi emersi dall’indagine portata avanti da Nomisma per fare un quadro sui comportamenti degli studenti all’interno del nuovo contesto sociale post-pandemico. E, allo stesso tempo, scovare priorità e preoccupazioni degli insegnanti. Gli stessi docenti vedono nei comportamenti degli alunni il primo rischio legato alla loro professione. Così la questione della sorveglianza e della supervisione degli studenti è una fonte di costante preoccupazione.
Secondo la maggioranza degli insegnanti, sono calate l’attenzione in classe (secondo il 78 per cento degli intervistati) e l’interazione tra gli scolari (29 per cento). Per quanto riguarda ansia e stress, le situazioni comincerebbero a manifestarsi tra gli alunni già dalla scuola primaria. Inoltre, tre insegnanti su quattro hanno ravvisato una crescita di noia, indolenza e comportamenti aggressivi tra gli studenti. Paola Piccioni, project manager di Nomisma, ha detto: “In questo scenario, caratterizzato da diversi elementi meritevoli di attenzione, i docenti si sentono oggi poco rispettati dai propri alunni, rispetto che nel 74 per cento dei casi ritengono essere diminuito o molto diminuito in confronto ai primi anni di insegnamento. La percezione risulta ancor più accentuata soprattutto tra gli insegnanti che hanno alle spalle oltre 20 anni di esperienza”.
Aggiornato il 02 novembre 2023 alle ore 16:54