Il mondo dei balocchi

Oggi più che mai penso che la favola di Pinocchio possa servire per descrivere cosa stia accadendo nel nostro mondo globalizzato e digitalizzato al servizio del potere economico sfrenato e senza scrupoli e alla mercè di menti esaltate che inneggiano alla distruzione e alla sopraffazione.

La nostra era elogia il Gatto e la Volpe, l’arguzia e la furbizia al servizio dell’inganno. Il Gatto e la Volpe che, con acuzie, ingannano Pinocchio e lo inducono a vivere l’illusione godereccia del Paese dei balocchi. Il Gatto e la Volpe, oggi, possono essere intesi quali immagini degli uomini e delle donne al comando che hanno perduto il senso della difesa della vita e che rispondono al comando del potere senza indugio e senza farsi guidare da quei principi umani che mai mettono al secondo posto la difesa della vita.  

Comando che sempre più si connota come sinonimo di dominio, sopraffazione e indifferenza nei confronti delle fragilità umane ma che appare dominato dal desiderio di potere a tutti i costi e dal soddisfacimento di deliri narcisistici idealistici, che spesso nulla hanno a che fare con la spiritualità inneggiata come difesa del bene.

ll Dio dominio, Dio carnefice e sanguinario che sembra più assumere le sembianze del Dio denaro che ormai impera su tutto e su tutti esercitando un fascino irresistibile e demoniaco. 

Il soddisfacimento sfrenato di tutti i bisogni si propone come la condotta di vita più seducente del mondo; ciò significa però anteporre il godimento alla prudenza e, dopo non molto, implica il proprio castigo” (S. Freud). Castigo che si manifesta oggi attraverso una società intossicata, disordinata, suicida e illusoriamente “evoluta”. Castigo che con un incantesimo ha trasformato la nostra civiltà globalizzata nel Paese dei Balocchi dove il Gatto e la Volpe la fanno da padroni. Il Paese dell’illusione, del tutto o niente, dell’avere, del mostrare, del dominare. Il Paese in cui lincantesimo “del giusto” inganna Pinocchio. Pinocchio che farebbe bene ad ascoltare il richiamo della Fata Turchina che lo sprona a riappropriarsi dell’osservare e dell’ascoltare. Pinocchio che farebbe bene a dare voce alla forza dell’Amor Proprio.

Amor Proprio che spinge a dare forza e vigore al diritto e al dovere di dare vita ad un mondo migliore. Amor Proprio che grida sottovoce all’ingenuo Pinocchio che: “Il mondo è un posto pericoloso, non a causa di quelli che compiono azioni malvagie ma per quelli che osservano senza fare nulla” (Albert Einstein).

Uno, nessuno e molteplici Pinocchi in tutto il mondo, oggi più che mai, dovrebbero aprire le orecchie al richiamo del Grillo Parlante e della Fata Turchina che altro non sono che la personificazione di un senso morale radicato, di un valore etico imprescindibile e di una arguta intelligenza messa al servizio della difesa della vita e del contrasto all’obbedienza ormai senza scrupoli, senza freni e  senza discernimento a quella pulsione di morte che ci porterà ad autodistruggerci, a trasformarci carnefici di noi stessi in un mondo dei balocchi che di bene, di gentilezza, di rispetto, di fratellanza, di spensieratezza, di  gioia e di benessere non ha più neppure le sembianze.

‒ Perché non vieni anche tu?
‒ Io? No davvero!
‒ Hai torto, Pinocchio! Credimi che, se non vieni, te ne pentirai. Dove vuoi trovare un paese più sano per noialtri ragazzi? Lì non vi sono scuole: lì non vi sono maestri: lì non vi sono libri. In quel paese benedetto non si studia mai. Il giovedì non si fa scuola: e ogni settimana è composta di sei giovedì e di una domenica. Figurati che le vacanze dell’autunno cominciano col primo di gennaio e finiscono coll’ultimo di dicembre. Ecco un paese, come piace veramente a me! Ecco come dovrebbero essere tutti i paesi civili!

E si arrivò al 2023 dove nessuno più vive purtroppo felice e contento.

Aggiornato il 17 ottobre 2023 alle ore 14:31