Tre giornali, tre cambi al vertice. La Stampa di Torino, Il Secolo XIX di Genova e Repubblica iniziano una fase delicata. Le cause che hanno indotto l’editore John Elkann a prendere la decisione di operare una sterzata nei tre quotidiani del Gruppo Gedi sono molteplici: gli interessi internazionali con le prossime elezioni europee, le tensioni di guerra in Ucraina e in Israele, ma soprattutto il crollo delle vendite che si ripercuote sulla credibilità dell’informazione offerta. E già da qualche mese, la poltrona da direttore del giornale torinese della famiglia Agnelli scricchiolava. I nodi al pettine e i contrasti tra direzione e redazione sono venuti in superficie quando è stata constatata la perdita tra luglio 2020 e luglio 2023 del 25,3 per cento delle copie. I dati della diffusione sono impietosi anche per Repubblica, che ha perduto il 12,2 per cento delle copie, fenomeno che ha coinvolto anche il Corriere della sera, con un -5,9 per cento, salvato dai 500mila abbonati digitali. Dopo tre anni e cinque mesi travagliati è terminata la direzione di Massimo Giannini alla Stampa. Il giornalista aveva imposto un giornale meno liberale e più radicale, posizionandolo a sinistra di Repubblica post Eugenio Scalfari. Altre critiche a Giannini hanno riguardato le sue frequenti assenze per partecipare a varie trasmissioni di talk show televisivi a Roma e altrove. Senza contare i contrasti con il direttore editoriale del gruppo Gedi Maurizio Molinari e al vertice di Repubblica.
Giannini torna a casa, non come operativo, ma soltanto come editorialista e titolare di un podcast e, avendo la passione televisiva, sta ricevendo un’offerta per la partecipazione di una trasmissione su Discovery. Nelle stanze della proprietà non era gradita la trasformazione della Stampa, che pur vantando firme di collaboratori prestigiosi non riusciva più a intercettare il pubblico delle sue radici torinesi e piemontesi. Ha preso il suo posto Andrea Malaguti, un giornalista bolognese di lungo corso e che dopo 8 anni al Corriere dello sport è passato alla Stampa, nella quale ha ricoperto numerosi incarichi tra cui corrispondente da Londra e capo della redazione romana. Il compito che gli hanno affidato i vertici della Gedi è gravoso: “Rafforzare il legame unico della testata con i lettori del suo territorio”. In parole povere, riconquistare il consenso dei lettori. Freddini gli auguri a Giannini e al suo ex vice Malaguti. Viene promossa vicedirettrice a Repubblica Conchita Sannino, la giornalista di politica e giudiziaria della redazione di Napoli che scoprì la festa a Casoria nel 2009 della diciottenne Noemi Letizia, con la partecipazione a sorpresa del premier Silvio Berlusconi. Da quell’articolo prese spunto il giornalista Giuseppe D’Avanzo per pubblicare le 10 domande al presidente del Consiglio, facendo esplodere il “Casoriagate”.
Lascia Repubblica Stefania Aloia per andare a dirigere Il Secolo XIX, il giornale ligure di orientamento socialista, diretto anche da Sandro Pertini e più recentemente da Giuliano Zincone. Si tratta della prima donna che diventa direttrice del quotidiano nato a Genova nel 1886. Luca Ubaldeschi lascia dopo 5 anni di direzione. Per il giornalismo sta per partire una piccola rivoluzione: la riforma della professione giornalistica presentata in Parlamento e che sarà il punto di partenza per il dialogo con tutte le componenti del sistema editoriale prima di diventare legge, partendo dalla laurea triennale e da un biennio propedeutico durante il quale si dovrà seguire un percorso di formazione.
Aggiornato il 10 ottobre 2023 alle ore 11:10