Dentiere, sex toy, monete (“si trovano ancora le lire”). Questo il resoconto di coloro che, soprattutto a fine estate, si dirigono in spiaggia con il metal detector per scovare oggetti perduti. Parliamo dei detectoristi.
In un colloquio con il Messaggero, un esperto del settore, Leonardo Ciocca, racconta: “Il movimento dei detectoristi in Italia è più grande di quanto si immagini. Una stima parla di 25-30mila persone che lo praticano con costanza. Molti di più se si considera chi lo fa occasionalmente”.
Addirittura, riporta il quotidiano romano, Ciocca a Cesenatico “ha fondato un’accademia per detectoristi insieme all’azienda per cui lavora, Detector Shop. La cittadina romagnola è diventata negli anni la capitale italiana del metal detector; qui si è infatti consolidata una community di appassionati ed ha luogo in primavera una gara, il Garret Contest, giunta alla sua settima edizione, che vede centinaia di partecipanti da tutto il mondo impegnati nella ricerca di gettoni sotterrati”.
L’oggetto più curioso venuto alla luce, ricorda Leonardo Ciocca, è lo speculum, “un attrezzo per le ispezioni vaginali”. Anche se ci sono esperienze gratificanti ossia quando vengono individuati “oggetti con una storia. I miei preferiti? Quelli di trench-art, l’arte delle trincee, ovvero creazioni artistiche realizzate dai soldati in guerra con ciò che trovavano, come pezzi di filo spinato”. Però, una cosa ci tiene a ribadirla: “Non chiamateci tombaroli, ricerchiamo un legame con il nostro passato”.
Aggiornato il 28 settembre 2023 alle ore 18:34