Esselunga: lo spot della discordia

La malizia è negli occhi di chi guarda. La nota catena di supermercati Esselunga ha da poco fatto uscire una nuova pubblicità e apriti cielo: lo spot è diventato virale in meno di un secondo ed ha scatenato polemiche feroci. La colpa? Rappresentare una famiglia contemporanea, con i genitori separati, e lo sguardo della figlia piccola che fa un gesto innocente ed infantile per farli riavvicinare.

E giù fiumi di inchiostro per accusare il governo Meloni (il premier che vuole essere chiamato al maschile e rivendica al contempo il suo ruolo di madre) di interferenze anche nelle pubblicità. Indignati da ogni parte hanno recriminato: lo spot è conservatore, è contro il divorzio, colpevolizza le donne, propone il vecchio modello della famiglia stile Mulino Bianco, non è inclusivo perché rappresenta una coppia eterosessuale ed altre amenità del genere.

Oltre a dover riconoscere al regista che ha colpito nel segno, perché il fine di ogni pubblicità è rimanere impressa, sarebbe divertente interpellare uno psicologo per capire come si fa ad arrivare a tali picchi di dietrologia e delirio.

Lo spot è semplicemente emozionante. Punto. Inoltre mostra il punto di vista di ogni bambino: infantile certo, ma cosa pretendiamo dai bambini? Sei poi volessimo fare qualche interpretazione, perché non contemplare l’ipotesi che mandi anche un messaggio molto positivo? Perché due genitori separati si dovrebbero odiare? Perché quella benedetta pesca data dalla bambina al padre, con lui che guarda verso la finestra di quella che una volta era casa sua, non potrebbe significare che si rende conto di quanto sia importante mantenere rapporti cordiali con la persona che un tempo ha amato e con la quale condividerà la genitorialità finché morte non sopravvenga?

Ma si sa, le polemiche sono sempre più divertenti ed interessanti delle riflessioni. E, come si dice a Roma, la mamma dei cretini è sempre incinta.

Aggiornato il 27 settembre 2023 alle ore 15:20