Picchia la moglie, per il pm va assolto: “Fatto culturale”

Lei è una 27enne di origini bengalesi, cresciuta in Italia e residente a Brescia. Lui, l’ex coniuge, è un bengalese nel nostro Paese da diversi anni. La ragazza nel 2019 denuncia l’uomo. Il motivo? Maltrattamenti fisici e psicologici. La procura chiede l’archiviazione ma il gip dispone l’imputazione coatta, indicando che “sussistono senz’altro elementi idonei a sostenere efficacemente l’accusa in giudizio”.

Invece, nella richiesta di assoluzione, il pm sottolinea che “i contegni di compressione delle libertà morali e materiali della parte offesa da parte dell’odierno imputato sono il frutto dell’impianto culturale e non della sua coscienza e volontà di annichilire e svilire la coniuge per conseguire la supremazia sulla medesima, atteso che la disparità tra l’uomo e la donna è un portato della sua cultura che la medesima parte offesa aveva persino accettato in origine”.

La presunta vittima, come indicato dal Corriere della Sera, avrebbe raccontato di essere “stata trattata come schiava: picchiata, umiliata, costretta al totale annullamento con la minaccia costante di essere riportata definitivamente in Bangladesh”. Una vicenda, questa, resa nota dal Giornale di Brescia, che delinea il caso “di una donna di 27 anni di origini bengalesi e cittadina italiana, madre di due figlie, sposatasi in patria secondo un matrimonio combinato e che ha denunciato il marito, nel frattempo diventato ex, per maltrattamenti fisici e psicologici”. La sentenza è prevista per ottobre.

Il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, commenta sui social: “La nostra cultura, di italiani e di occidentali, prevede il rispetto della dignità di ciascuno e ripudia comportamenti barbari. E il nostro impegno politico prevede la legge sul Codice Rosso – voluta e approvata dalla Lega nel 2019 e recentemente rafforzata alla Camera – per tutelare maggiormente le donne vittime di violenza. Chi aggredisce, insulta e stupra non può essere tollerato nella nostra società. E chi giustifica o ridimensiona, si commenta da sé”.

Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d’Italia, aggiunge: “Chiederò al ministro Nordio con un’interrogazione parlamentare un’ispezione urgente alla procura di Brescia in merito alla richiesta del magistrato che ha chiesto l’assoluzione per l’ex marito di una donna del Bangladesh che denunciò l’uomo per maltrattamenti. Per il pubblico ministero le violenze e le percosse sarebbero infatti il frutto dell’impianto culturale dell’uomo. Si tratta di una richiesta inaccettabile e vergognosa su cui va fatta piena chiarezza. L’Italia rappresenta un faro di civiltà nel mondo dove non c’è posto per chi intende mortificare le donne maltrattandole perché ritenute inferiori”.

Aggiornato il 12 settembre 2023 alle ore 15:10