“Barbie”: il film messo al bando anche in Kuwait

Altro giro, altro divieto. Anche il Kuwait – dopo il Libano – dice “no” alla proiezione nelle sale del film Barbie, poiché “attenta alla pubblica morale”. Questa, infatti, è la spiegazione data dalle autorità. Per dovere di cronaca, sotto la lente di ingrandimento della censura finisce pure Talk to me, pellicola australiana horror interpretata, tra gli altri, da Zoe Terake, attore transgender.

Lafi Subaïei, presidente del comitato di censura cinematografica, come riportato dall’agenzia di stampa ufficiale Kuna, sostiene: “La trasmissione dei film Barbie e Talk to me è stata vietata”. Insomma, la decisione è quella di “vietare tutto ciò che mina la morale pubblica, l’ordine pubblico e le tradizioni, introducendo idee straniere nella società”. In precedenza, risulta in essere già una richiesta di “rimozione di certe scene oscene che incoraggiano comportamenti inaccettabili.

È di ieri, invece, l’annuncio del ministro della Cultura libanese di aver chiesto di vietare nel Paese le proiezioni di Barbie, considerando che “promuove l’omosessualità”. L’uscita sarebbe prevista per il 31 agosto.

Aggiornato il 10 agosto 2023 alle ore 16:34