Insetti killer, la prudenza non è mai troppa

Da inizio stagione sono già vari i decessi da shock anafilattico provocati dalla puntura di insetti. Marco Libanore, direttore dell’Unità Operativa di Malattie Infettive dell’Azienda ospedaliero universitaria di Ferrara lancia un monito: “Se ci sono sintomi persistenti e particolari dopo la puntura di un insetto, è bene chiamare subito un medico e, nel caso di vespe, api o scorpioni, occorre rivolgersi direttamente al pronto soccorso. In caso di semplici bolle, gonfiori e arrossamenti si può utilizzare una crema antibiotico-cortisonica. Ma ad ogni modo la via della prudenza è sempre da preferire contattando il medico”.

L’avvertimento arriva dopo una scia di decessi che sono cominciati a fine luglio con la morte di un ragazzo di 14 anni di Udine punto da una zanzara mentre stava trascorrendo una vacanza in Brasile. Ma il pericolo non è legato solo ai viaggi in paesi tropicali dove è altamente consigliato rivolgersi, prima della partenza, ad un centro di medicina dei viaggi, che possa suggerire le precauzioni più opportune, comprese eventuali misure di profilassi. E al rientro a casa, se si notano febbre o malesseri, è opportuno rivolgersi ad un reparto di malattie infettive.

La cronaca nostrana però ci racconta che anche in Italia ci sono stati diversi casi di decessi che cominciano ad allarmare: sempre lo scorso luglio, a Pavia è deceduto un uomo di 75 anni punto da un calabrone. Fatale è stato lo shock anafilattico. E a giugno un quarantunenne, sempre a Udine, è morto per una puntura di ape o vespa mentre si trovava tra le sue vigne. A Sabaudia invece, sempre a giugno, un uomo di 58 anni è stato trovato morto a causa di uno shock anafilattico provocato dal morso di un ragno.

In caso di shock anafilattico, la forma più grave di reazione allergica, i sintomi si manifestano da pochi minuti a qualche ora dopo il contatto con l’insetto. I sintomi sono di tipo cutaneo, respiratori e cardiovascolari: è importante chiedere subito l’intervento del medico e, se disponibile, somministrare precocemente dell'adrenalina (epinefrina) attraverso un auto-iniettore. Questo dispositivo è spesso prescritto a persone con allergie potenzialmente gravi o che hanno già avuto una reazione di questo tipo.

Con l’estate, cresce innanzitutto il rischio legato alle punture di zanzara: in genere sono sufficienti dei farmaci antinfiammatori, ma se le reazioni interessano l’organismo a livello sistemico, potenzialmente pericolose per la vita, è necessaria l’ospedalizzazione. La zanzara del genere anopheles è responsabile della malaria. La zanzara classica può essere veicolo della malattia di West Nile e quelle del genere Aedes della Febbre Gialla, Dengue, Chikungunya e Zyka. Frequenti sono anche le punture di zecca, generalmente indolori e che non lasciano tracce. Il più delle volte ci accorgiamo della loro puntura solo perché le ritroviamo attaccate alla cute. Le zecche possono essere pericolose in quanto responsabili della rickettsiosi e della malattia di Lyme. In Italia, spiega Luisa Barzon dell’Associazione Microbiologi Clinici Italiani, il pericolo maggiore è costituito dal virus dell’encefalite da zecche (Tbev) che può avere un esito fatale.

Nei primi sei mesi del 2023, a livello nazionale, i casi confermati di encefalite da zecche sono 7, secondo quanto riportato dal Sistema Nazionale di Sorveglianza delle Arbovirosi. Vi è inoltre il morso dei ragni: il più delle volte non è pericoloso, a meno di reazioni allergiche individuali. Se trascorse 24 ore la ferita continua a peggiorare, però, è bene rivolgersi al medico. Le punture di api, vespe o calabroni, invece, sono facili da riconoscere per gli attacchi dolorosi. Vespe, api e calabroni sono dotati di un pungiglione contenente un veleno che viene iniettato con la puntura. Il veleno è molto tossico ma le quantità iniettate sono solitamente contenute e raramente costituiscono un pericolo per la vita. Il rischio di shock anafilattico è però presente in una piccola percentuale.

Aggiornato il 07 agosto 2023 alle ore 19:53