Turismo, 2023 anno record per l’Italia

Secondo Demoskopika, l’Italia si prepara ad accogliere nel 2023 oltre 442 milioni di presenze (127 milioni provenienti dall’estero) con un aumento del 12,2 per cento rispetto all’anno precedente (già in forte crescita). Il Paese ha superato la crisi dovuta alla pandemia. La connessa spesa turistica è prevista in oltre 89 milioni di euro (+22,9 per cento rispetto al 2022). Da notare che il boom non riguarda ormai solo le mete tradizionali come le città d’arte (dove peraltro l’incremento anno su anno è quasi il doppio di quello delle medie nazionali) ma si estende a tutto il territorio nazionale (per fare un esempio, il Molise stima un incremento sul 2023 vicino a + 15 per cento). Il 2023 si avvia così ad essere l’anno record in assoluto da sempre del turismo in Italia, un fenomeno che pur con le problematiche che indubbiamente comporta (ad iniziare dalla tensione sulle reti di trasporto e sulle altre infrastrutture logistiche) è di grandissimo momento non solo per l’intero sistema economico nazionale ma anche per la percezione dell’immagine del nostro Paese sulla scena internazionale.

Intanto, secondo un’indagine di Cna Turismo e Commercio che l’Ansa ha pubblicato in anteprima, il mese di luglio batte ogni record. Per il turismo in Italia si annuncia un risultato storico ben superiore a quello del 2019, ultimo anno precedente la pandemia. Una performance attribuibile anche al caro vacanze previsto per agosto, che spinge gli italiani a preferire luglio al mese festivo per eccellenza, e all’euro debole che favorisce i vacanzieri extra-europei. L’indagine prevede per luglio 19 milioni di arrivi (+9 per cento circa rispetto al 2019) e 81 milioni di pernottamenti. I turisti stranieri sono destinati a superare gli italiani. L’indagine calcola in oltre 10 milioni gli arrivi dei vacanzieri dall’estero e in quasi 41 milioni i pernottamenti. A guidare il nutrito drappello i turisti provenienti dagli Usa, che potrebbero infrangere il muro del milione, seguiti da francesi e britannici.

Forti anche le rappresentanze dell’America Latina e dell’Asia oltre che di Spagna e Germania. Le strutture alberghiere e i villaggi turistici saranno i preferiti. Circa 13 milioni i vacanzieri che opteranno per la ricezione tradizionale contro 6 milioni nelle strutture extra-alberghiere, dai B&B agli agriturismi, dalle seconde case ai campeggi. Il giro d’affari è stimato poco al di sotto dei 10 miliardi, mettendo assieme sistemazioni e pasti; attività esperienziali, culturali, sportive, ricreative; acquisti. Benché previsto in termini quantitativi inferiore a quello che si registrerà in agosto, infatti, l’incremento dei prezzi si annuncia elevato, determinato anche dalla forte crescita della domanda turistica e particolarmente della domanda turistica proveniente dall’estero e in special modo dai Paesi che non adottano l’euro. Ad attrarre i turisti stranieri e italiani le spiagge e le città d’arte. Storia a parte fa la Romagna. L’alluvione non ha danneggiato né le strutture balneari né quelle ricettive della costa, ma – secondo Cna – anche per gravi difetti di comunicazione, i vacanzieri non stanno tornando ai livelli tradizionali di questo must del turismo nazionale.  

Aggiornato il 18 luglio 2023 alle ore 15:46