In appena 6 mesi, sono morti in mare 289 bambini. Lo certificano i dati resi noti dall’Unicef. Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia nell’analisi si riferisce ai piccoli scomparsi nel 2023 in naufragi sulla rotta migratoria del Mediterraneo centrale dal Nord Africa all’Europa. Vale a dire circa undici bambini morti o scomparsi ogni settimana in cerca di sicurezza, pace e migliori opportunità. Secondo i dati Unicef, inoltre, dal 2018 circa 1.500 bambini sono morti o dispersi mentre cercavano di attraversare il Mediterraneo centrale. Questo numero corrisponde a 1 su 5 delle 8.274 persone morte o disperse lungo la rotta, secondo i dati del Progetto migranti scomparsi dell’Oim.
Molti naufragi durante la traversata del Mediterraneo centrale non lasciano sopravvissuti o non vengono registrati, rendendo praticamente impossibile verificare il numero reale di bambini morti, probabilmente molto più alto. La direttrice generale dell’Unicef Catherine Russell sostiene che, “nel tentativo di trovare sicurezza, ricongiungersi con la famiglia e cercare un futuro più speranzoso, troppi bambini si imbarcano sulle coste del Mediterraneo, perdendo poi la vita o risultando dispersi durante il viaggio”. Per Russell, “questo è un chiaro segnale che bisogna fare di più per creare percorsi sicuri e legali per l’accesso dei bambini al diritto d’asilo, rafforzando al contempo le azioni per salvare vite in mare. In definitiva, bisogna fare molto di più per affrontare le cause alla radice che portano in primo luogo i bambini a rischiare la vita”.
L’Unicef stima che 11.600 bambini – una media di 428 bambini a settimana – sono arrivati sulle coste dell’Italia dal Nord Africa da gennaio 2023. Questo dato rappresenta un aumento di due volte rispetto allo stesso periodo nel 2022, nonostante i gravi rischi che corrono i bambini. La maggior parte dei bambini parte dalla Libia e dalla Tunisia, dopo aver già affrontato viaggi pericolosi da Paesi dell’Africa e del Medio Oriente. Nei primi tre mesi del 2023, 3.300 bambini, il 71 per cento di tutti i bambini arrivati in Europa tramite questa rotta, sono stati registrati come non accompagnati o separati dai genitori o tutori legali, esponendoli a maggiori rischi di violenza, sfruttamento e abuso. Le ragazze che viaggiano da sole sono particolarmente esposte alle violenze.
Aggiornato il 14 luglio 2023 alle ore 14:13