Emilia: pioggia di morte

Un metro d’acqua nel centro storico di Lugo, il bollettino dei morti che cambia (al momento salgono a tredici le vittime), una quantità di pioggia mai vista, che ha fatto salire in poco tempo il livello dei fiumi fino a farli esondare. Questa la situazione in Emilia-Romagna: Faenza è finita sott’acqua, idem una parte di Forlì e Cesena. Addirittura, in alcune zone il livello dell’acqua è salito in pochi minuti, raggiungendo i primi piani delle abitazioni. Mentre resta l’allerta rossa, i numeri sono drammatici: 23 i fiumi esondati, 280 le frane, oltre 400 le strade interrotte, 42 i Comuni colpiti dall’alluvione, 10mila gli sfollati soprattutto dalle province di Bologna, Forlì-Cesena e Ravenna. Persone rifugiate sul tetto, anziani e bambini messi in salvo con i gommoni. In alcune zone, in 36 ore, è caduta più pioggia della media dell’intero mese di maggio. Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ospite su Rai Tre, nota: “La portata della devastazione del maltempo è quella di un altro terremoto: saranno danni quantitativamente minori, ma saranno di qualche miliardo di euro. Come per il terremoto ricostruiremo tutto: al Governo abbiamo detto che abbiamo bisogno di tante risorse, ma anche di norme speditive, c’è bisogno di un commissario straordinario, adempimenti per i lavoratori, per prorogare scadenze, mutui rate, tanti investimenti. Purtroppo, abbiamo una grande esperienza in materia. Le istituzioni devono avere l'ossessione di stare vicine alle persone”.

Siamo un’azienda agricola di Lugo, in zona Zagonara. Abbiamo circa tremila maiali, dai cuccioli agli adulti di 160 chili. Abbiamo un metro d’acqua all'interno delle nostre stalle adesso e sta salendo. Le strade di comunicazione sono sott'acqua. Avremmo bisogno di un allevamento d'appoggio per spostare almeno i piccoli e cercare di salvarli”. Questo l’appello di Davide Bacchiega, direttore dell’azienda agricola Benfenati di Lugo, in Romagna, colpita dall'alluvione. “Abbiamo ancora qualche ora di autonomia e un po’ di energia elettrica, dopodiché saremo sott’acqua”. La richiesta è quella di “trovare un allevamento asciutto dove ricoverare temporaneamente i miei animali. Con dei mezzi o a piedi, perché la strada ormai è coperta dall'acqua, potremmo cercare di salvarli”.

Il Comitato esecutivo di Acri, l’associazione di fondazioni e casse di risparmio, delibera un contributo straordinario di 1,5 milioni di euro, “in favore delle popolazioni colpite dall’alluvione che sta investendo il territorio dell'Emilia-Romagna in queste settimane”. In una nota è spiegato: “Come già avvenuto in passato in simili circostanze, anche oggi le risorse stanziate sono a valere sul Fondo nazionale iniziative Comuni, il Fondo costituito dalle Fondazioni in seno ad Acri per rispondere alle emergenze. Acri ha affidato all’Associazione tra Fondazioni di origine bancaria dell'Emilia-Romagna il compito di coordinare l'impiego delle risorse, predisponendo un apposito piano di intervento, per offrire una prima risposta alle esigenze della popolazione”.

Sull’A1 sono risultano riaperte al traffico due corsie in direzione Firenze, dopo lo smottamento tra Sasso Marconi nord e il bivio con la A1 Direttissima in direzione del capoluogo toscano. Le squadre di Aspi sono impegnate in operazioni di ripristino della piena fruibilità del tratto, costantemente monitorato. È stata rimossa, inoltre, la corsia in deviazione sulla carreggiata opposta, installata nelle prime ore della mattina, e attualmente il traffico transita, appunto, su due corsie in direzione Firenze. Per ridurre la congestione in corrispondenza del nodo bolognese, i veicoli con massa oltre le 7,5 tonnellate che percorrono la A1 in direzione Bologna sono obbligatoriamente deviati all’altezza di Parma lungo la A15 Parma-La Spezia, da dove si può proseguire lungo la A12 in direzione Pisa e la A11 in direzione Firenze per poi immettersi sullA1. Lo stesso percorso è consigliato ai veicoli leggeri che da Milano sono diretti verso Firenze/Roma.

Sono 3mila gli interventi eseguiti dai carabinieri in Emilia-Romagna per assicurare il soccorso alle popolazioni colpite dal maltempo degli ultimi giorni: 1.200 nella provincia di Bologna, oltre 500 nella provincia di Forlì-Cesena, 1.400 nella provincia di Ravenna, un migliaio in quella di Rimini. Alle centrali operative (al 112 e alle utenze dirette dei comandi) sono oltre 7mila le richieste arrivate. I presidi dell’Arma alle dipendenze del comando legione sono impegnati nel soccorso delle persone e nella vigilanza dei corsi d'acqua, degli argini e dei centri abitati soprattutto nelle province maggiormente colpite di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e, in parte, Bologna dove nell’immediatezza sono state fatte affluire anche diverse pattuglie di pronto impiego di Carabinieri dalle province meno colpite.

Nella notte nuovi allagamenti, in particolare nella zona di Ravenna. La frattura fra Reda e Fossolo ha sovraccaricato il Canale emiliano-romagnolo e tutta la rete secondaria dei canali consortili. L’acqua ha invaso parti significative delle campagne: Russi, Godo, San Pancrazio e Villanova di Ravenna.

Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture, intervistato da Qn dice: “È stato giusto rinviare il Gp di Imola su cui il Mit aveva investito anche dei fondi. Ora è meglio concentrarsi per fronteggiare l’emergenza: ne ho parlato con gli organizzatori e con Stefano Bonaccini in totale sintonia. Contiamo venga recuperato, magari nel 2026”. Rispetto alla questione del dissesto idrogeologico nel Paese “ci sono due temi: da una parte la crisi idrica, dall’altra il rischio idrogeologico. Sull’emergenza idrica, serve intervenire per costruire, riparare e migliorare tutte le strutture che devono contenere e governare l’acqua. Anche per riutilizzarla in industria o agricoltura”. Come Mit “abbiamo messo sul tavolo più di 100 milioni, che sono solo una prima tranche urgente, di cui 13,1 per l’Emilia-Romagna per interventi non rinviabili sul Canale emiliano-romagnolo”. L’Italia, secondo Salvini, paga “decenni di troppi no che hanno bloccato il Paese a tutti i livelli. Pensiamo alla pulizia del letto dei fiumi o alle dighe come quella di Vetto a Reggio Emilia, attesa da anni, e su cui serve l'ultimo parere della Corte dei conti per assegnare i fondi per la progettazione: 3,2 milioni”.

Al Consiglio dei ministri di martedì 23 maggio “verrà deliberato lo stato di calamità” per le zone colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna e “si risponderà ai primi interventi. È già stato annunciato il blocco dei mutui e delle riscossioni tributarie”. Queste le parole del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin a Radio anch’io su Rai Radio 1.

“In strettissimo rapporto con le autorità locali – aggiunge – fra oggi e domani si tenterà di capire lo stato di gravità dell’emergenza e i primi interventi. Poi si andrà alle valutazioni più complessive. Vorrei ricordare cosa è avvenuto. È vero che l’Emilia-Romagna è la regione a più alto rischio da esondazioni, ma si è verificato un evento molto particolare, con il mare che non lasciava più ricevere”. A seguire, a 24 Mattino su Radio24, sottolinea: “L’Emilia-Romagna ha una pericolosità altissima di rischio idrogeologico, i fatti che si sono verificati hanno aggiunto alla pericolosità del territorio anche il fatto di avere il mare che in quel momento, con i venti che soffiavano da est a ovest, ha fatto da muro per il defluvio delle acque e ha aggravato molto la situazione”.

Aggiornato il 19 maggio 2023 alle ore 12:29