È istruito, ha figli minorenni (49 per cento), ha un’occupazione, l’età media è di 41 anni, è uomo (67 per cento), gioca per svago e divertimento. Questo l’identikit che agisce nei circuiti illegali e che è emerso dal Rapporto sul settore del gioco nel nostro Paese, un’analisi redatta dalla collaborazione tra Ipsos e Luiss Business School.
Raffaele Oriani, Dean della Luiss Business School, ha notato: “Lo studio conferma lo scenario emerso nel primo rapporto sul gioco in denaro dell’Osservatorio sui mercati regolati, evidenziando caratteristiche e particolarità di un settore che sta configurandosi sempre più come industry. Gli operatori svolgono un ruolo fondamentale per il presidio della legalità e per diffondere, attraverso azioni di informazione, una cultura del gioco sempre più responsabile e ludico”.
Secondo quanto emerso, anche confrontando i dati relativi al 2022, ci sarebbe un aumento del 2,5 per cento dei giocatori maggiorenni nei circuiti illegali rispetto all’anno precedente. Inoltre, è stata individuata una nuova figura: il giocatore dei circuiti illegali inconsapevole. Questo comparto è rappresentato da un terzo dei giocatori che agiscono nei circuiti illegali (pari al 4 per cento della popolazione totale) e che ritiengono inaccettabili le scommesse clandestine o i giochi non legali: da qui la considerazione che per questi soggetti vi sia un utilizzo dei canali illegali non proprio consapevole. Ossia, non sarebbero capaci di individuare i luoghi legali dagli illegali per mancanza di informazioni tali da permettere loro una migliore valutazione delle due offerte di gioco “ma al tempo stesso – riporta l’Agi – riconoscono nel settore del gioco legale una garanzia a propria tutela”.
Aggiornato il 15 febbraio 2023 alle ore 15:46