A Riccione ultima spiaggia per il futuro dei giornalisti

Giornalisti a congresso a Riccione. Tre giorni, dal 14 al 16 febbraio, per riflettere sulla qualità del lavoro giornalistico, per analizzare le cause della perdita rilevante di quote di mercato da parte dell’editoria tradizionale, con un aumento esponenziale del precariato. Le criticità da affrontare sono tante e senza un’adeguata attenzione ai problemi dell’informazione rischia anche la democrazia e il pluralismo. I pericoli vengono anche dalla metamorfosi in atto del lavoro giornalistico determinata dai nuovi strumenti digitali e dalle forme d’intelligenza artificiale. Una serie cioè di fenomeni nuovi da regolare e governare perché incidono sul modo di produrre informazione e sula partecipazione dei cittadini alla vita democratica. Nel presentare a Bologna il 29° Congresso della Fnsi, il segretario uscente Raffaele Lorusso e il presidente dell’Aser Matteo Naccari hanno evidenziato che l’assise alla quale parteciperanno circa 400 giornalisti tra delegati ed ospiti si svolge “in un momento non facile e di profonda trasformazione per il settore, a cui si aggiungono altre criticità come le intimidazioni ai cronisti e le azioni legali bavaglio usate come arma per impedire di fare il proprio dovere”. Informare i lettori e ricercare la verità. Sarà l’occasione anche del cambio al vertice. Finisce l’era di Beppe Giulietti, il leader storico di tutte le istituzioni dei giornalisti da almeno una trentina d’anni. È stato anche deputato Pd. Chiude la fase del suo doppio mandato anche Raffaele Lorusso. Lasciano un’eredità pesante di errori, sottovalutazioni, incomprensioni dovute all’arroganza di una maggioranza di sinistra egemone. Come evidenziato dai dati della Commissione lavoro, “si sta perdendo un’intera generazione di croniste e cronisti che scoraggiati dalle condizioni del mercato mollano il giornalismo per fare altro”.

Dalle 300 risposte al questionario emerge un quadro a tinte fosche in cui la precarietà è sempre più sfrenata, con retribuzioni che quasi mai raggiungono i 15mila euro annui e con orari superiori a quelli dei lavoratori dipendenti. Al congresso è prevista una sfilata di personaggi politici e sindacali. Il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, il sottosegretario all’editoria Alberto Barachini, il governatore della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, la sindaca di Riccione Daniela Angelini, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. Saranno 42 i rappresentanti del Lazio: 38 professionisti e 4 collaboratori, con la lista Informazione e futuro che ha riportato 617 voti e 19 seggi, seguita da Controcorrente che ha preso 482 voti e 15 seggi. Soltanto 1.252 giornalisti si sono recati alle urne con il più votato Lazzaro Pappagallo (486 preferenze), che ha quasi doppiato l’ex leader dell’Usigrai Vittorio Di Trapani, che lo schieramento di sinistra vorrebbe far eleggere segretario generale al posto di Lorusso. Con Riccione si profila, come ha scritto il presidente del gruppo pensionati del Lazio Romano Bartoloni, “il terzo congresso consecutivo, dopo Chianciano 2016 e Levico 2019, senza aver potuto rinnovare il contratto nazionale di lavoro, firmato l’ultima volta il 1° aprile 2013, perché gli editori vogliono dettare le regole del gioco nel nuovo universo del multimediale-multiservizi”. È da poco iniziato dal 22 luglio 2022 inoltre il non facile percorso dell’Inpgi (che rischiava il fallimento economico e finanziario con 250 milioni di perdite all’anno) nell’ambito dell’Inps.

Aggiornato il 10 febbraio 2023 alle ore 09:39