Cina, dittatura, Covid

La Cina è oppressa da una disgustosa e terrificante dittatura. Non stupisce che possa accadere quello che accade. Così, anche sul Covid danno le informazioni che vogliono, quando vogliono, se vogliono. Nessuno è in grado di stabilire esattamente quale sia la situazione, i rari servizi giornalistici dei corrispondenti da Pechino sono imbarazzanti per la reticenza e la cautela che devono avere per non rischiare di finire espulsi. Valga, comunque, quanto dichiarato da Guido Bertolaso ieri: in un volo proveniente dalla Cina il 50 per cento dei passeggeri risultava positivo. È una dittatura, i dittatori si comportano così. Per prima cosa negano conoscenza e informazione. Noi non siamo in Cina. Per tornare alla “normalità”, il Governo ha pensato bene di interrompere la comunicazione sulla situazione Covid, già ridotta a striminziti e poco comprensibili comunicati e tabelle. In un primo tempo, gli allarmi di virologi ed esperti (che certo, hanno peccato per vanità, un po’ come certi magistrati, no?) sono stati oggetto di vere e proprie aggressioni. Molti giornali si sono prodotti in una sistematica operazione di delegittimazione anche personale.

Ora non c’è più bisogno di farlo. Di Covid non si parla più. Svanito. Magari circola ancora, ancora colpisce, ancora provoca danni e decessi; ma ci si comporta come il manzoniano Don Ferrante e siamo tutti contenti. Il blackout governativo viene supinamente accettato da giornali e giornalisti. Ce ne sia uno che si preoccupi di farci sapere quanti sono i ricoverati, quanti in terapia intensiva, quanti decessi, come va o non va la campagna vaccinale. Nulla. Si aspetta la velina da Palazzo Chigi o dal Ministero della Salute; e se proprio ci si deve allarmare un poco: la Cina. I tanti che a suo tempo ci mettevano in guardia e paventavano un Grande fratello per un semplice documento cartaceo che certificava il nostro essere vaccinati, sono significativamente silenti e contenti. A me questo blackout mette inquietudine. Questo non voler sapere, e accettare di non sapere, preoccupa e mette paura.

Aggiornato il 30 dicembre 2022 alle ore 10:39