Roma, le sfide che siamo chiamati ad affrontare

Nei giorni scorsi l’associazione Ripensiamo Roma ha promosso, in collaborazione con Atia Iwa Italia, il “Forum Ripensiamo l’Ambiente: dall’emergenza rifiuti alla realizzazione dell’autosufficienza per Roma” presso il Senato della Repubblica. Una iniziativa tra istituzioni locali, società di settore, scuole, università, sindacati e associazioni, finalizzata a voler attirare l’attenzione non solo sulle criticità da affrontare per tutelare l’ambiente ma anche sulle opportunità che da queste possono derivare per sostenere crescita e occupazione.

Le due sfide principali che siamo chiamati ad affrontare nel breve periodo sono:

1) Una sfida di carattere “esterno” che si è manifestata in una crisi energetica e difficoltà di approvvigionamento che hanno determinato un forte impatto sull’economia, soprattutto in quei Paesi – come l’Italia – che dipendono fortemente dall’estero per il proprio fabbisogno energetico. Questa crisi ha avuto come ovvia conseguenza un preoccupante aumento dei costi sostenuti da famiglie e imprese sia in modo diretto (aumento del costo dell’energia consumata) e sia indiretto (come aumento dei prodotti di consumo, in primis gli stessi generi alimentari);

2) Una sfida di carattere “interno” e cioè quella relativa alla gestione dei rifiuti, che nella nostra città è ormai una vera e propria emergenza non solo in termini ambientali ed economici, ma anche di salute.

Si possono affrontare queste due emergenze in modo simultaneo e “integrato”. Di fronte a esse occorrono infatti soluzioni intelligenti, tecnologicamente avanzate, che permettano di utilizzare qualsiasi risorsa per il fabbisogno energetico del Paese (nel nostro caso di Roma) e ciò contribuire a sostenere l’economia di famiglie e imprese, riducendo – insieme alle fonti rinnovabili – la dipendenza dell’Italia dall’estero, attraverso una maggiore autonomia energetica del Paese.

Ho volutamente usato il termine “maggiore” perché questi processi di transizione energetica hanno bisogno del contributo di tutti e richiedono tempo per essere attuati. I procedimenti richiedono decisioni condivise, autorizzazioni, finanziamenti, investimenti, progettazione, attuazione, qualifiche professionali adeguate alle scelte innovative, ma soprattutto cultura diffusa tra i diversi attori coinvolti. Diventa cruciale informare e formare i cittadini, in particolare i giovani, che si troveranno a dover affrontare sfide ambientali, energetiche ed economiche senza precedenti, con l’obiettivo di renderli più consapevoli e meno manipolabili da chi da decenni sta remando contro a soluzioni di buon senso, indispensabili per fornire alla nostra città una serie di vantaggi non solo ambientali ma anche economici e sociali. Tra questi, solo per fare alcuni esempi:

1) Il risparmio economico, ottenibile grazie al mancato invio dei rifiuti per il loro trattamento e la loro valorizzazione in altre città, potrebbe essere proficuamente utilizzato per finanziare nuovi investimenti di tipo sociale migliorando così la qualità della vita dei romani;

2) I nuovi impianti-tecnologie potrebbero inoltre aprire nuove opportunità professionali per i giovani creando in questo modo crescita e occupazione di qualità.

Una corretta e avanzata gestione dei rifiuti significa puntare anche su quelle tecnologie in grado di rispondere agli obiettivi ambiziosi di riciclaggio, recupero di energia e di riduzione delle discariche definiti nel pacchetto europeo sull’economia circolare. In particolare, il recupero di materiali e quello di energia dai rifiuti contribuiscono agli obiettivi di efficienza energetica e costituiscono anche un importante fattore di protezione ambientale, perché consentono il risparmio di risorse e di energia primaria, permettendo di evitare emissioni dagli impianti alimentati a combustibili fossili, con particolare riferimento alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti.

Mettere dunque la tematica della corretta gestione dei rifiuti al centro delle decisioni politiche per il rilancio della nostra città diventa un obiettivo strategico e primario. A tal proposito, il Piano gestione rifiuti di Roma Capitale (approvato recentemente con ordinanza del commissario straordinario per il Giubileo e la gestione rifiuti) prevede la forte riduzione dello smaltimento a discarica dei rifiuti urbani biodegradabili e gli investimenti necessari (utilizzando le migliori tecnologie disponibili) per rendere autosufficiente Roma per le diverse filiere dei rifiuti: la realizzazione di ulteriori centri di raccolta (fino a un massimo di 30), due impianti di selezione e valorizzazione carta e plastica, due impianti di digestione anaerobica per il recupero di energia e materia dalle frazioni organiche da RD, un termovalorizzatore da 600mila tonnellate per la frazione indifferenziata basato sulla migliore tecnologia per il recupero energetico, il riciclo delle ceneri, il controllo delle emissioni.

Queste iniziative hanno sicuramente bisogno di molta cultura e informazione rivolta ai giovani per creare un contesto sociale favorevole alla loro attuazione. È proprio in quest’ottica che Ripensiamo Roma insieme a Atia Iswa Italia ha lanciato un percorso educativo incentrato principalmente sulla gestione dei rifiuti e l’economia circolare per creare una maggiore conoscenza dei fenomeni tra le nuove generazioni per renderle più consapevoli nelle loro decisioni future. Il progetto prevede visite agli impianti di gestione dei rifiuti, sessioni formative destinate agli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori e un concorso di idee a cui i ragazzi potranno partecipare per dire la loro e suggerire nuove soluzioni. La premiazione dell’idea più originale avverrà nell’anno successivo nel corso della edizione annuale del Forum Ripensiamo l’Ambiente. Ci auguriamo di poter portare questo progetto – inizialmente pilota per le scuole di Roma e del Lazio – in tutta Italia perché riteniamo che la massima diffusione dell’informazione e il cambio di passo nella cultura dei nostri cittadini siano strumenti indispensabili per la realizzazione di una vera e propria trasformazione sostenibile e circolare dell’attuale sistema di gestione dei rifiuti.

(*) Presidente di Ripensiamo Roma

Aggiornato il 23 dicembre 2022 alle ore 11:42