Per i 30 di Lore un’Agenzia per fermare gli omicidi stradali

Nelle ultime settimane si sono susseguiti terribili omicidi stradali, in cui giovani e giovanissimi hanno perso la vita. Altrove ci sono guerre, rivolte, carestie, ma in Italia è in corso una mattanza che sta uccidendo una generazione. Secondo i dati più recenti del Rapporto Dekra sulla Sicurezza stradale 2022, il 64 per cento delle vittime della strada sono ragazzi e ragazze tra i 18 e i 25 anni. Il doppio dello scorso anno. Qui non staremo a ripetere le statistiche e le cause, le cui analisi abbondano sui media. Non manca l’informazione, ma gli interventi necessari. E poiché Giorgia Meloni ha tristemente inaugurato la sua legislatura, partecipando – dopo il Giuramento al Quirinale – al funerale di un giovane di appena 19 anni, Francesco Valdiserri (figlio di due colleghi giornalisti del Corriere della Sera, Paola Di Caro e Luca Valdiserri), falcidiato da una 23enne positiva ad alcol e droga a cui era già stata tolta la patente, riteniamo che questo impegno sia uno dei primi punti. Occorre riportare risultati importantissimi. In questo, come genitori di giovani deceduti in omicidi stradali, siamo al suo fianco e al fianco del Governo e delle forze politiche, affinché sappiamo trovare l’unità necessaria.

Lo scorso 9 dicembre ho partecipato a un’iniziativa particolare. Stefano e Stefania Guarnieri hanno voluto ricordare i 30 anni del figlio Lorenzo, morto il 2 giugno 2010 a 17 anni e mezzo, quando al Parco delle Cascine di Firenze un uomo di 45 anni sotto effetto di alcol e droga lo ha investito in pieno. “Lore – ha raccontato la mamma – aveva appena comperato una giacca per un matrimonio, la sua prima giacca e l’unica che mi è rimasta”. È una sintesi del dolore inguaribile di fronte al quale, però, Stefano e Stefania Guarnieri non sono rimasti inermi e schiacciati. Per “i 30 anni del figlio” hanno affittato il Tuscany Hall di Firenze, una tensostruttura in cui hanno ospitato i trentenni amici e tutti coloro che in questi anni li hanno seguiti e supportati. Perché subito i genitori di Lore hanno costituito l’associazione Lorenzo Guarnieri, che ha compiuto dieci anni, a cui si devono iniziative incisive come la raccolta di firme che ha introdotto nel 2016 il reato di “omicidio stradale”, oltre a campagne informative, interventi nelle scuole, davvero un’infinità di azioni, ma è dall’ultima che voglio partire.

L’ultima opera è un libro dal titolo “Il valore delle parole. La narrazione sbagliata degli incidenti stradali”, edito da Giunti, curato da Stefano Guarnieri con un pool di esperti per denunciare e cambiare il lessico e la comunicazione degli incidenti, in cui pare sempre che ad agire sia il destino e che il killer sia la strada. “Negli altri casi di cronaca nera non si dice che il coltello ha fatto strage o la pistola ha ucciso all’impazzata – ci spiega questo “genitore coraggio” – mentre per le morti stradali la causa è l’incidente, il killer è la strada, gli alberi. Una narrazione distorta, perché alla guida dell’auto c’è sempre una persona. Sono omicidi. Sempre. E sempre vanno indagati come tali. Perché la distrazione o la velocità non sono a sé stanti, ma fanno capo a chi le ha adottate”. Sono omicidi stradali anche quando i giovani hanno assunto droghe o alcol, poiché qualcuno non ha vigilato, non ha fermato, non ha impedito. E sono omicidi stradali quando le strade sono dissestate. “Un incidente ha sempre una vittima e un colpevole. La fatalità o il destino non sono la norma”, insiste Guarnieri. “Dobbiamo cambiare questa mentalità”. L’obiettivo è quello di formare giornalisti, comunicatori e forze dell’Ordine, a cominciare dalla Toscana, per attivare una formazione adeguata a una percezione corretta. Omicidi, non incidenti. E bisogna indagare anche cosa si può celare dietro.

Come intervenire? Stefano Guarnieri indica come esempio il mondo anglosassone, dove gli omicidi stradali sono la metà rispetto all’Italia: “Gli inglesi usano il paradigma delle tre “E”: Educational, Enforcement, Engeenering”. Vediamoli punto per punto.

Educational riguarda l’educazione e la comunicazione. L’articolo 230 del Codice della strada prevede la promozione della formazione dei giovani in materia di comportamento stradale e di sicurezza del traffico e della circolazione, ma manca il decreto attuativo. “Basterebbe questo per far partire corsi di educazione stradale nelle scuole e questa materia come inserita nei programmi”, incalza Guarnieri.

Enforcement sta per regole e controlli. Dopo l’educazione occorre vigilare sui comportamenti. “In Italia sono stati eseguiti 500mila controlli in un anno su un parco automobilisti di 38 milioni di patentati. Ciò significa che le probabilità di essere fermati per controlli sono 1 ogni 78 anni. In Svezia la probabilità è di 1 controllo ogni 3 anni”. Come raggiungere questi effetti?

Si passa all’Engeenering, cioè all’utilizzo di tecnologie e infrastrutture. “Nel 2024 le nuove auto saranno dotate di palloncini per la misurazione del tasso alcolemico. Ma per cambiare il parco auto occorrerà una decina di anni, così come attendere le automobili con il regolamento di velocità inserito”. Nel frattempo bisogna agire individualmente, per esempio sulle strade il sabato sera, nei punti nevralgici, dotare ristoranti e discoteche dei dispositivi per le misurazioni e tutto ciò rimanda a un coordinamento di iniziative e attuazioni. Cose da fare, che si possono fare e che vanno fatte utilizzando la sinergia in particolare delle Associazioni. Anche perché chi ha perso un figlio in un “omicidio stradale” può lenire la sua pena agendo in prevenzione per gli altri e trasformando la rabbia in azione.

I 30 anni di Lore, e di tanti dei nostri ragazzi, passati “Insieme per dare vaLore alla vita” portano sul tavolo della premier Giorgia Meloni la proposta di stralciare dal Piano Nazionale di Sicurezza la competenza al Ministero dei Trasporti di questo gravoso capitolo per creare “Un Centro di Ricerca e un’Agenzia sugli omicidi stradali” che unifichi le competenze di ingegneri, psicologi, comunicatori, con la partecipazione delle Forze dell’ordine, per una pianificazione annuale, stretta e dinamica, che individui le esigenze e le attui in modo rapido ed efficace. È anche questa una guerra sui cui investire.

Aggiornato il 16 dicembre 2022 alle ore 09:33