Qualità della vita: bene Bologna, male Crotone

Nella dotta e grassa Bologna si vive meglio, male Crotone. Sono emersi i dati, stilati da Il Sole 24 Ore, sulla qualità della vita delle città italiane. Il capoluogo dell’Emilia-Romagna – sul podio più alto per la quinta volta – è seguito da Bolzano e Firenze. L’edizione di quest’anno, come spiegato dal quotidiano economico, dà ampio spazio alle ricadute sul territorio di tematiche quali la guerra in Ucraina, il caro-energia e l’inflazione. La fotografia dello stato di benessere ruota intorno a novanta indicatori, di cui quaranta aggiornati al 2022.

L’Emilia e la Toscana, in generale, appaiono come due regioni in grande spolvero. Basti pensare al quarto posto di Siena, al nono di Parma, al decimo di Pisa e al tredicesimo di Reggio Emilia. Sia Firenze che la città del Palio vantano piazzamenti importanti per “Cultura e tempo libero”. Pisa troneggia per “Ambiente e servizi”.

Come descritto dal Sole 24 Ore, “viaggia su due binari la Lombardia, che mantiene comunque sei territori tra i primi 30 classificati: guadagnano terreno Cremona (undicesima, +26 posizioni), Bergamo (quattordicesima, +25 posizioni), Sondrio (quindicesima, + 14 posizioni) e Lodi (quarantanovesima, + 8 posizioni); mentre retrocedono le altre tra cui Como (-11) e Mantova (-16). Scende anche Monza e Brianza (-9) nonostante il successo nella seconda edizione dell’indice tematico dedicato alla qualità della vita delle donne”.

Fanno riflettere i numeri legati ad alcune città metropolitane. Milano, per esempio, scende dal secondo all’ottavo posto “sotto il peso degli indicatori di Ricchezza e consumi che quest’anno premiano realtà più piccole: sempre in testa in Affari e lavoro, viene penalizzata, tra le altre cose, dalla elevata incidenza (arrivata oltre il 60 per cento in città) dei canoni di locazione sul reddito medio, diventata ormai insostenibile”. Roma, invece, perde diciotto posizioni e raggiunge il trentunesimo posto. Per la Capitale incidono elementi negativi come l’indice di litigiosità (“cause civili iscritte nei tribunali nel primo semestre di quest’anno”) e la terzultima posizione “nell’indice sintetico che attraverso 12 sotto-indicatori fotografa il benessere delle generazioni più giovani”. Quarantesimo posto per Torino, ottantottesima e novantottesima posizione, rispettivamente, per Palermo e Napoli. Nel capoluogo piemontese spuntano segnali negativi per la scarsa qualità dell’aria e l’alta incidenza di crimini denunciati; la città siciliana registra l’alta quota di beneficiari di reddito di cittadinanza e i modesti “depositi bancari”, mentre quella campana segnala la più elevata densità abitativa e il “record negativo di rapine su strada”.

Venendo al Sud, scrive il Sole 24 Ore, “Crotone veste la maglia nera per il terzo anno, collezionando record negativi anche nelle sottoclassifiche: è ultima in Ricchezza e consumi e Cultura e tempo libero. Al di là del singolo caso, quello che vede nel Mezzogiorno il fanalino di coda del Paese è un fenomeno esteso e radicato. Le posizioni dall’81esima alla 107esima sono tutte occupate da province del Sud, incluse alcune aree metropolitane come Palermo, Catania (91esima) Napoli, Taranto (101esima) e Reggio Calabria (102esima). Le calabresi, in particolare, si concentrano tutte dalla 95esima posizione in poi. Risalendo dal fondo, le prime non del Mezzogiorno che si incontrano in graduatoria sono Latina (80esima) e Frosinone (79esima)”.

Aggiornato il 13 dicembre 2022 alle ore 10:51