Carriere femminili in ambito accademico: i corsi di laurea più gettonati

Tra le diverse rivendicazioni portate avanti dalle donne, nel corso della storia, non fa eccezione l’accesso all’università. Nei primi anni della storia accademica italiana, con la nascita dei primi atenei al mondo, l’ingresso era appannaggio solo degli uomini. Si è dovuto attendere fino al 1678, quasi cinquecento anni dopo la nascita del primo ateneo, prima di veder indossare la corona di alloro a una donna, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia.

Da allora molte cose sono cambiate, il numero di iscritte alle università italiane e mondiali va di pari passo agli iscritti o, addirittura, in qualche caso lo supera. L’università si è evoluta con la società, diventando sempre più a portata di mano e riducendo le differenze di accesso tra i sessi. Oggi, ancora più che in passato, con l’avvento delle Università telematiche, la possibilità di conseguire una laurea diventa maggiore per tutti, anche per lavoratori o uomini e donne con una famiglia a carico. Decidere di laurearsi online vuol dire beneficiare di quella flessibilità organizzativa necessaria a conciliare impegni personali con la formazione e la carriera, senza per forza rinunciare ad uno di questi ambiti.

Seppure, dunque, siano stati completamente debellati i pregiudizi che hanno accompagnato l’accesso delle donne alla formazione universitaria per secoli, ciò non toglie che esistano ancora alcuni falsi miti sulla carriera accademica delle donne in determinate facoltà, soprattutto quelle di carattere tecnico-scientifico, che sono sempre state viste come prettamente maschili. Il panorama, però, sta cambiando e continua ad evolversi: vediamo insieme come.

FOCUS: LE CARRIERE FEMMINILI IN AMBITO ACCADEMICO

Lo scorso 8 marzo, in omaggio alla Giornata internazionale dei diritti della donna, l’Ufficio statistico del Miur ha pubblicato uno studio intitolato Focus: Le carriere femminili in ambito accademico, che raccoglie tutti i dati relativi alla presenza delle donne in ambito accademico e l’evoluzione della parità di genere anche in questo settore.

In modo particolare, al suo interno si può identificare un indice che misura esattamente le pari opportunità di carriera in ambito accademico tra uomini e donne, il Glass Ceiling Index (Gci). Questo indice viene misurato su scale numeriche, dove il numero 1 indica una perfetta parità di genere, mentre valori superiori indicano ancora una ridotta presenza femminile in alcuni atenei o specifici indirizzi accademici.

Lo studio dimostra come negli ultimi 15 anni l’indice di disparità in Italia si sia ridotto da 1,84 a 1,52 con un incremento della presenza femminile nelle università italiane. Il che ci allinea quasi completamente alla media europea pari a 1,53.

CRESCE L’ATTENZIONE FEMMINILE VERSO LE MATERIE STEM

Sfogliando il Focus pubblicato dal Miur emerge un ulteriore avvicinamento delle donne verso i settori Stem, quelle aree disciplinari che fanno riferimento alle scienze dure. Stem, infatti, è l’acronimo inglese che indica Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica. In questo ambito, le donne hanno dimostrato un forte interesse, raggiungendo il 43 per cento di dottorati di ricerca al femminile, rispetto alla media europea del 38 per cento. L’incremento rispetto all’anno precedente è di ben 2 punti.

Anche le immatricolazioni per l’anno accademico 2021-2022, fanno registrare numeri incoraggianti verso le materie Stem, in cui le donne rappresentano il 39,5 per cento di presenze, in aumento dello 0,2 per cento rispetto all’anno precedente e stabilendosi, in ogni caso, come la percentuale più alta dall’anno 2012-2013. Questi dati indicano come anche il mondo femminile si avvicini sempre di più a questi corsi di laurea, iniziando ad abbattere maggiormente i pregiudizi che da tempo vedono le donne come meno idonee a certe professioni, tracciando la strada per una civiltà più equa e con maggiore parità di genere.

Aggiornato il 10 novembre 2022 alle ore 09:17