C’è chi sostiene che con la burocrazia attuale Cristoforo Colombo non sarebbe mai riuscito a partire. Di certo, è che da tre anni una colonnina salvavita presente a Roma, nel quartiere Balduina, è spenta. In pratica, l’allaccio della corrente elettrica non c’è mai stato. L’impianto, già finito nel mirino dei vandali (“tra scritte e il vetro sfondato”), contiene un defibrillatore che, al momento, si trova in mani sicure, da un’altra parte, per evitare “che qualcuno lo porti via”. Inoltre, ha un kit salvavita, è dotato di un meccanismo di collegamento con le forze dell’ordine e una telecamera di videosorveglianza, che ha anche la funzione di registrare in tempo reale la situazione dell’area (come traffico o degrado). Tutto giusto in teoria, ma non nella la pratica.

Il progetto della colonnina salvavita – situata in piazza della Balduina, tra la chiesa San Pio X e i portici – prende forma nel 2018 come racconta Carlo Maria Breschi, presidente di Balduina’S, una rete associativa di cittadini e imprese, “apartitica e inclusiva”, nata “per rispondere alle esigenze sociali, economiche e ambientali del quartiere”. L’iniziativa vede la luce all’interno del programma di Rete di imprese sostenuto dalla Regione Lazio. Viene così ottenuto un finanziamento e da qui l’idea che mira, fondamentalmente, a dare uno sviluppo della zona. Un contributo, in sostanza, a sostegno delle attività e dei cittadini del territorio.

“Nel 2019 abbiamo installato l’impianto in maniera transitoria – ricorda Breschi – in attesa del collegamento della corrente elettrica. Collegamento che non è mai arrivato”. Il tutto per colpa del rimpallo di responsabilità: “Non funziona la colonnina e nemmeno la videosorveglianza. Per l’una e per l’altra ho dovuto chiedere ad altrettanti uffici. Ho preteso lumi sull’allaccio. Prima al gestore, poi è stato detto di rivolgermi al Municipio (XIV Monte Mario, ndr). Dopo un non dipende da noi ci siamo rivolti al Comune. Ma stiamo ancora così”.

Carlo Maria Breschi, inoltre, sbotta: “È assurdo che non si capisca chi abbia la responsabilità di questo mancato collegamento della rete elettrica. Municipio? Comune? Chi? C’è stato spiegato che per giugno/luglio la situazione sarebbe stata risolta. Ma siamo quasi a novembre. E non si è mossa una foglia, nonostante le diffide. I Municipi, come sono concepiti adesso, risultano inutili. Finché non ci sarà un assessorato alla Funzione pubblica, dove realmente esista un input per sbloccare le pratiche, non ne usciremo mai”.

Aggiornato il 27 ottobre 2022 alle ore 15:21