Scuola, “troppo disequilibrio sui fondi Pnrr”

“Chiare e inequivocabili linee di indirizzo” oltre a “dettagliate descrizioni dei costi ammissibili, in modo da garantire efficacia alle azioni che il Pnrr affida alle scuole” che Governo e ministero dell’Istruzione dovrebbero predisporre.

Lo rileva il Consiglio nazionale dell’Andis, l’Associazione nazionale dirigenti scolastici, che in una nota spiega: “Tali azioni sono sicuramente indispensabili e costituiscono un’occasione irripetibile, se si vogliono arginare e ridurre le sempre crescenti emergenze educative e le asimmetrie presenti nel nostro sistema educativo. Occorre – insistono – che le scuole autonome e i dirigenti scolastici siano dotati di strumenti agili e operativi, che consentano una risposta flessibile e contestuale alle reali esigenze delle singole istituzioni scolastiche”.

Poi, in merito all’assegnazione dei fondi destinati alla riduzione dei vari divari territoriali, i presidi Andis segnalano “un evidente disequilibrio nell’attribuzione, pur a parità di criteri e di contesto sociale e territoriale”. Da qui il suggerimento: “Qualora non fosse possibile rivedere le assegnazioni, sarebbe opportuno che le scuole destinatarie dei fondi venissero individuate come centri di committenza per progettualità comuni nel territorio, affinché tutte le scuole, comprese quelle escluse, possano godere di questa significativa opportunità”.

In sostanza, per permettere un impiego ottimale delle risorse del Pnrr, è fondamentale “la formazione e il potenziamento dell’organico degli assistenti amministrativi, come pure l’incremento dei collaboratori scolastici indispensabili per l’ampliamento del tempo scuola. Si propone, infine, l’istituzionalizzazione del middle management al fine di garantire – concludono – una reale leadershare funzionale alla garanzia di un apprendimento equo, inclusivo e di qualità”.

Aggiornato il 06 ottobre 2022 alle ore 15:14