Tragedia nelle Marche: morti e dispersi

Vittime e dispersi. Una tragedia, “un disastro immane” come ha detto all’Ansa il sindaco di Pesaro e presidente di Ali (Autonomie locali italiane), Matteo Ricci. Al momento sarebbero almeno nove le vittime e quattro i dispersi, tra cui due bambini, a seguito dell’alluvione che ha colpito le Marche. A essere stata investito dal nubifragio – ha spiegato, all’Ansa, Stefano Stefoni, direttore locale della Protezione civile – è stata la parte settentrionale della regione. “Le condizioni meteo stanno migliorando, la situazione a Senigallia resta critica per la piena del Misa”.

Vigili del fuoco (sono previsti rinforzi da Lombardia, Abruzzo ed Emilia-Romagna) e forze dell’ordine al lavoro in queste ore. Il corpo di un uomo è stato recuperato a Bettolelle, frazione del Comune di Senigallia: è stato travolto dall’acqua mentre era a bordo della propria vettura. Salvato un uomo che i pompieri hanno soccorso su un albero. Altre vittime sarebbero state registrate a Ostra (Ancona), Trecastelli (Ancona) e Barbara (Ancona).

Sono in corso “con un elicottero e il termoscanner” le ricerche di un bambino di 8 anni disperso nel territorio di Castelleone di Suasa (Ancona). Lo ha riferito all’Ansa il sindaco, Carlo Manfredi: “Da noi è esondato il torrente di Nevola, il bambino stava tornando a casa con la madre in auto. Quando lei ha visto l’ondata d’acqua, è scesa e ha cercato di fuggire, tenendo il figlio per mano, ma sono stati travolti da acqua e fango. La mamma l’abbiamo trovata a un chilometro e mezzo di distanza, su un cumulo di detriti. Del bambino, invece, non c’era più traccia”.

Un’ondata di maltempo che secondo Stefano Aguzzi, assessore regionale alla Protezione civile, non era prevista “a questi livelli”. Queste le sue parole all’Ansa: “Non avevamo livelli di allarme. E l’esondazione del Misa, in particolare, è stata repentina e improvvisa”. In alcune località, “non c’è stato tempo di intervenire, ci sono persone che magari erano in strada o sono uscite non rendendosi conto del pericolo”.

“Nel palazzo dell’ufficio postale ci sono stati due morti, padre e figlio. Poveretti – questo il racconto del direttore dell’ufficio postale di Pianello di Ostra, che contattato dall’Ansa ha rimarcato – è stato peggio dell’ultima volta, il ponte ha fatto da tappo e l’acqua si è alzata velocemente, entrando nelle case fino quasi al soffitto. Ora è tutto malta, le auto portate anche a 4-500 metri di distanza, ribaltate sulla carreggiata”.

Acqua, fango, allagamenti e precipitazioni. Per ora ha cessato di piovere nella parte di Senigallia (il casello autostradale è chiuso, segnalati anche dei blackout) e dell’hinterland, mentre stanno andando avanti le operazioni dei soccorritori. Alcune persone, tra cui degli anziani, sono stati messi in salvo con gommoni da rafting. Altri avevano trovato rifugio sui tetti delle abitazioni. Nella tarda mattinata odierna, in un tweet, i Vigili del fuoco hanno spiegato che sono stati 400 gli interventi finora effettuati tra le province di Ancona e Pesaro Urbino, flagellate dal maltempo. Oltre 300 i vigili impegnati. Nel Pesarese, a Serra Sant’Abbondio, un elicottero del Corpo ha soccorso 5 persone in difficoltà, altre due sono state soccorse sul Monte Catria.

“Esprimo profondo cordoglio per le vittime dell’alluvione che ha colpito le Marche e vicinanza alle comunità coinvolte. Stiamo seguendo la situazione con i nostri uffici territoriali” ha commentato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. Il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, ha rimarcato all’Ansa: “Ci sono danni devastanti, soprattutto a ponti e strade, lo so perché ho passato la notte in giro per coordinare i soccorsi e in giornata farò degli incontri per fare il punto della situazione, tra questi i responsabili della protezione civile. Nell’area di Pesaro ci sono tre Comuni che hanno subito danni ingenti – Frontone, Cantiano e Cerra San Abbondio – che fanno parte del comprensorio del Monte Catria. Per fortuna in questi Comuni – è andato avanti – non ci sono stata vittime, c’erano sei dispersi che però sono stati ritrovati in un ristorante e avevano i telefonini fuori uso. Comunque nei 23 Comuni del Pesarese non ci risultano vittime finora, i morti ci sono stati nella vallata che porta a Senigallia, quello è l’“epicentro” della devastazione, quello vicino al Monte Catria… Quanto è successo è la dimostrazione che i cambiamenti climatici stanno agendo più in fretta di quanto si poteva pensare, e ora bisogna agire anche con scelte radicali. Da noi – ha notato – il problema non è la pioggia caduta, ma la quantità di acqua e detriti che si è abbattuta sul territorio, venendo giù da monte. Una scena apocalittica”.

Aggiornato il 16 settembre 2022 alle ore 14:24