Libertà e individualità

Oggi l’affermazione della libertà non è soltanto politica è, addirittura, biologica. Non è ancora percepito il movimento trasformativo che stiamo vivendo. È totale, totalitario, potremmo avere una negazione della libertà senza mutamenti istituzionali ma psicofisici. La critica agli stati totalitari, giustificatissima, perde significato alternativo. Noi diventiamo o potremmo diventare società totalitarie senza mutamenti istituzionali, ripeto.

Ormai, è noto, basta un microrganismo, una nanotecnologia microscopica a rendere un individuo indirizzato dall’esterno, e basta una percussione unilaterale dell’informazione, un malessere indotto o tiranneggiato incombentissimamente e gli individui come singoli ma poi gregariamente come insiemi sociali vengono orientati dall’esterno, basta per tal fine ad esempio promuovere una paura sociale, generalizzata, un evento collettivo che esige controllo dello Stato e radicale, minuziosa obbedienza del cittadino, guerra o malanno, si ottiene un riflesso condizionato costrittivo, un’obbedienza volontaria...indotta.

Le istituzioni restano al loro piedistallo, la libertà svanisce. Oggi la difesa della vita ossia della libertà, giacché la vita privata di libertà non sgorga, oggi non bastano le istituzioni, la compressione totalizzante può avvenire legittimamente, addirittura con l’approvazione della popolazione circonvenzionata o nanotecnoligizzata. Si apre un’avventura rivitalizzante per la libertà. Credevamo di risiedere sulla comoda poltrona delle società democratiche-liberali. Mai! All’interno di tali società occorre ristabilire la tensione della libertà.

La libertà rinasce, torna a essere non una conquista conquistata ma una conquista conquistante. Le generazioni prossime e noi finché saremo coscienti dobbiamo ripiantare la libertà con antidoti ai nuovi sistemi di vulnerazione contro di essa. La libertà ha inimicizie all’interno dei paesi che vociano libertà. Inimicizie esterne (autoritarismo, totalitarismo), inimicizie interne (trattamenti tecnologici, informazione suggestiva, creazione di nemici il che necessita dominio parcellizzato dello Stato). Oggi più di sempre la libertà si immedesima nell’identità umana, nella essenzialità individuale dell’uomo, “oggi” essere liberi significa addirittura conservare, preservare la naturalezza oltrepassando immunizzati i condizionamenti radicali dei mezzi di informazione e delle nanotecnologie o tecnologie genetiche e la creazione di fantasmi che suscitano il “nemico” dal quale l’individuo e la comunità non riuscirebbero a difendersi sicché il potere statale è “obbligato” a tutelare (!).

C’è nel mezzo l’uomo naturale oltre che l’uomo sociale. Mai la libertà è diventata essenzialità dell’identità umana individuale, dell’io voglio, io sento, io penso, io, io, io, io, io. Reindividualizzare la libertà. Mi auguro che se ne prenda atto, dico: queste nuove frontiere della libertà. Che non si circoscriva la libertà alle istituzioni o che le istituzioni abbiamo attenzioni a nuovi attentati alla libertà. E non sempre è avvenuto e avviene. Momento decisivo delle nostre sorti. Politica nel senso maiuscolo del termine, essenzialità esistenziale. Capire, sentire che siamo sul margine della perdita, con la libertà, dell’individualità.

Aggiornato il 06 settembre 2022 alle ore 11:51