Attestazioni di rispondenza: cosa prevede la normativa

La Camera dei deputati, in sede di decreto legge Semplificazioni, ha modificato – approvando un emendamento a firma dell’onorevole Tommaso Foti – la vigente normativa in materia di attestazioni di rispondenza, agli Accordi stipulati, dei contratti di locazione a canone agevolato. Che, com’è noto, hanno un canone più contenuto (stabilito dai sindacati) di quello a mercato libero, a parte altre possibili modifiche di favore per gli inquilini in materia normativa.

In sostanza, si è stabilito che l’attestazione indicata (articoli 1 comma 8, 2 comma 8 e 3 comma 5 del decreto del 16 gennaio 2017) “può essere fatta valere per tutti i contratti di locazione, stipulati successivamente al suo rilascio, aventi il medesimo contenuto del contratto per cui è stata rilasciata, fino ad eventuali variazioni delle caratteristiche dell’immobile o dell’Accordo territoriale del Comune a cui essa si riferisce”.

Si tratta di una modifica molto importante, che Confedilizia aveva suggerito alle forze politiche – ha scritto il presidente Giorgio Spaziani Testa – quale ipotesi subordinata rispetto alla (invero impensabile) abrogazione dell’intero articolo 7 del provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri. Essa, infatti, consente di confermare l’unica interpretazione ragionevole della novità legislativa, che la Confederazione aveva indicato sin da subito.

Il provvedimento è ora diventato definitivo, essendo stato approvato dal Senato, nello stesso testo (cioè, senza modificazioni) approvato dalla Camera dei deputati.

(*) Presidente Centro studi Confedilizia

Aggiornato il 22 agosto 2022 alle ore 11:31