Lorusso: “Giornalisti sempre più oggetto di minacce e aggressioni”

“Questo è un Paese in cui l’informazione sta scivolando sempre più in basso”. Parola di Raffaele Lorusso. Il segretario della Federazione nazionale della stampa italiana, nel corso dell’incontro “Il Contratto di Servizio 2023-2028: una sfida per l’Italia”, organizzato dall’Usigrai nella sede del Cnel, ha detto che “il lavoro sta diventando sempre più un’emergenza sociale, anche nel settore dell’informazione”. Secondo Lorusso, “le ragioni sono diverse e comprendono anche la mancata riforma della governance del servizio pubblico. Pesano però anche la situazione del lavoro giornalistico e il fatto che i giornalisti siano sempre più fatti oggetto di minacce e di aggressioni. L’impoverimento del lavoro giornalistico è uno dei punti che sta facendo scivolare questo paese sempre più in basso nelle classifiche sulla libertà di stampa”.

Per Lorusso, “il Contratto di servizio deve tenere conto non solo dell’evoluzione tecnologica dei media, ma anche delle nuove tendenze di consumo dell’informazione. Se è vero che la televisione rimane la fonte principale, è anche vero che sono in atto trasformazioni che vanno colte. Se si deve parlare alla generazione Z o ai Millennials bisogna andare sugli strumenti che i giovani usano per informarsi”.

L’incontro, moderato da Giorgio Zanchini, è stato inaugurato dal segretario Usigrai Daniele Macheda, con un ricordo di Angelo Guglielmi e Amedeo Ricucci. Tra gli altri, hanno partecipato anche: Tiziano Treu, presidente Cnel; Marinella Soldi e Carlo Fuortes, presidente e amministratore delegato Rai; Giuseppe Giulietti, presidente Fnsi; Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine dei giornalisti; Vanessa Palucchi, portavoce del Forum del Terzo Settore; Federico Faloppa, Ccoordinatore della Rete per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni di odio; Giacomo Mazzone, segretario generale Eurovisioni; Jean Paul Philippot, amministratore delegato Rtbf; Alberto Barachini, presidente della commissione di Vigilanza Rai; Giacomo Lasorella, presidente Agcom.

Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha inviato un video messaggio nel quale ha riassunto i punti cardine su cui sviluppare il prossimo Contratto di servizio, fra cui: “Il progresso tecnologico, le mutate esigenze culturali nazionali e locali e il cambiamento delle abitudini di consumo, il progressivo spostamento del pubblico verso i servizi e i contenuti multimediali e in streaming, sostenibilità, appartenenza all’Unione europea, salute e benessere fisico, inclusione”.

Il nodo delle risorse è stato al centro della riflessione del segretario dell’Usigrai, Daniele Macheda. “Dalle linee guida fin qui note – ha detto – emerge con forza l’insistenza sull’ancoraggio agli obiettivi da raggiungere, obiettivi misurabili e quantificabili, ma così com’è il testo, gli obblighi risultano tutti sbilanciati da una parte, come se la Rai da sola avesse nelle sue mani le chiavi del suo destino. Tutti noi sappiamo che non è affatto cosi, almeno se non vengono assicurate risorse con prospettiva pluriennale”.

Per il presidente del Cnog, Carlo Bartoli, “il sistema editoriale è stato travolto da una riduzione degli introiti che determina il contenimento dei costi e l’impoverimento del prodotto editoriale. In questo quadro – ha sottolineato – la Rai svolge un ruolo di equilibrio. Per questo servono risposte: risorse certe e garanzie sulla governance. Serve un progetto che ponga al centro la produzione di contenuti e consenta alla Rai di essere una piattaforma di scambio e interrelazione, per rimanere centrale nel panorama informativo”.

Aggiornato il 12 luglio 2022 alle ore 17:31