Pure Dior contro Valentino: povera Roma

Lo scorso sabato, 9 luglio, Roma è stata inondata di bellezza: la maison di Valentino è tornata a sfilare nel centro della Capitale. Ospiti internazionali del calibro di Anne Hathaway e Anna Wintour erano presenti ad un evento – firmato dal direttore creativo, Pierpaolo Piccioli – che non si vedeva da anni nella “città più bella del mondo”.

E naturalmente la poca lungimiranza di alcuni riesce a gettare in cattiva luce anche un’iniziativa che sarebbe dovuta rimanere solo e semplicemente sfavillante nell’immaginario collettivo. A quanto pare infatti, Dior avrebbe chiesto 100mila euro come risarcimento danni perché l’evento di Valentino avrebbe impedito il traffico pedonale davanti alla propria boutique che si affaccia su Piazza di Spagna a poche decine di metri dalla Fontana della Barcaccia. L’importo sarebbe da corrispondere entro due settimane, prima che si proceda con azioni legali vere e proprie. Secondo l’account Instagram Diet Prada, tra i più seguiti e temuti nel mondo della moda, “Dior non è l’unico marchio presente vicino alla Scalinata”, “ma a quanto pare sono i primi a lamentarsi”. E per ora sono anche gli unici.

 “Valentino aveva inviato una lettera prima dello spettacolo informando i rivenditori dell’evento e promettendo che il loro traffico pedonale non sarebbe stato ridotto, ma Dior ha sostenuto che i suoi clienti sono rimasti bloccati e reindirizzati dalla sicurezza”.

Diet Prada conclude la propria analisi con un po’ di numeri: “Nel 2018, Dior SA è stata indicata da Forbes come il più grande gruppo di moda del mondo e nel 2021 ha registrato un fatturato di 64 miliardi di euro, contro i circa 1,2 miliardi di euro di Valentino. Si dice che gli abiti couture di Dior partano da circa 100.000 dollari in su, quindi la ritorsione finanziaria sembra meschina… per non parlare del costo della cattiva stampa. Lol, che ridere”.

E ci sarebbe davvero da ridere, se il parossismo non avesse raggiunto livelli tali da far invece piangere. Se è vero quanto sostenuto dall’account Instagram, conti alla mano, Dior avrebbe chiesto il risarcimento per la mancata vendita di… un solo abito! Senza voler minimante considerare i vantaggi avuti prima e dopo l’evento per la presenza di vip, turisti e persone con le capacità economiche per fare shopping in tutti i negozi di via Condotti e paraggi. Tutti personaggi che a Roma non ci sarebbero proprio stati se non ci fosse stata la sfilata di Valentino.

Non bastavano i cinghiali, l’immondizia, gli incendi a deturpare la Capitale d’Italia. Anche quando qualcosa di bello si riesce a fare, c’è sempre qualcuno pronto a rovinare qualsiasi iniziativa per un proprio tornaconto momentaneo e miope. Poco importa che, tramite quell’iniziativa, si sia prodotto lavoro, rilanciato l’immagine di una città, fatto girare l’economia per una volta in maniera produttiva e quindi positiva per i più. Chi vorrà investire in altri eventi simili se, oltre alle infinite trafile burocratiche, si troverà anche ad avere a che fare con meschine e dannose iniziative di rivalsa? Poi non lamentiamoci che la città “Caput Mundi” stia morendo.

Aggiornato il 12 luglio 2022 alle ore 12:22