Scuola, docenti precari: in cinque anni il numero raddoppia

La scuola è finita, per qualcuno. Ma il suono della campanella non nasconde un dato che non può passare inosservato: in cinque anni è raddoppiato il numero dei docenti precari (un insegnante più quattro). Una situazione che deve far riflettere, con le percentuali più alte segnalate nel nord-ovest e nella scuola primaria di primo grado.

La fotografia è scattata da Tuttoscuola, la cui indagine porta a galla situazioni che devono essere affrontate. Nel dettaglio, osservando gli organici del 2020-2021, i 212mila precari rappresentano il 25 per cento dei professori in cattedra (nel 2015-2016 la percentuale tocca quota 13,8 per cento). Una crescita, quindi, che prende corpo anno dopo anno. Inoltre “nonostante un incremento dei posti con l’organico potenziato – ricorda l’analisi – la loro incidenza rispetto a tutti i docenti in cattedra è cresciuta con valori percentuali quasi raddoppiati nell’arco di sei anni”.

“Secondo le rilevazioni dell’Inps – si legge su Tuttoscuola – nel 2021 in Italia sono stati superati infatti i 3 milioni di lavoratori dei settori privati e pubblici con contratto a termine, cioè i precari. Non accadeva dal 1977. Uno dei settori a più alto tasso di precarizzazione? La scuola statale nel 2021, con oltre 212mila precari con contratto a tempo determinato, annuale o fino al 30 giugno, detiene il 7 per cento di quei 3 milioni”.

Aggiornato il 16 giugno 2022 alle ore 12:00