È lecito che un qualsivoglia cittadino dell’Urbe abituato a vivere e convivere in una città che più sporca non si può, in cui l’immondizia, l’incuria, le erbacce fanno parte integrante del desolante panorama capitolino, debba accettare che l’azienda pubblica controllata dal Comune di Roma che si occupa della raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani (sic!) voglia assumere oltre 650 dipendenti a fronte di circa 1300 persone che ogni giorno non si presentano al lavoro (quota di assenteismo vicina al 18 per cento)?
Risposta: no, non è possibile. L’Ama, lo ricordiamo, è un’azienda pubblica pagata dai contribuenti che fa pagare una Tariffa rifiuti (Tari) fra le più alte del mondo. Con quale faccia questa giunta comunale ha il coraggio di reclutare un altro esercito di lavoratori se già quelli che ci sono non lavorano?
Ah, sì, la manutenzione, i mezzi fermi, l’inciviltà della gente, la scarsa raccolta differenziata, gli evasori, gli impianti chiusi, Malagrotta, la rava e la fava.
Tutti cassonetti stracolmi di giustificazioni decennali per nascondere una vergogna nazionale e internazionale.
Aggiornato il 09 giugno 2022 alle ore 12:07