La piccola marcia del “Corriere della Sera”

Il gruppo editoriale Rcs ha imboccato la strada del risanamento. Dalle parti di Repubblica e La Stampa la via è più difficile da percorrere. Costi operativi aumentati nonostante i tagli al personale nel gruppo Monrif. In grigio i conti del gruppo Sole 24 Ore della Confindustria. Bene l’editoriale Caltagirone dopo il taglio del personale e la riduzione della carta. In buona salute la società editrice de Il Fatto quotidiano. Il quadro dei conti 2021 delle aziende editoriali presenta ancora aspetti in sofferenza. I rincari dei carburanti hanno messo in crisi i trasporti e quindi la distribuzione dei quotidiani e dei periodici. L’aumento del costo della carta (in prevalenza importata dai Paesi europei del Nord) ha indotto molte testate a ridurre la foliazione. La crisi economica e l’emergenza sanitaria hanno provocato un altro fenomeno: il calo degli acquirenti anche a causa della trasformazione delle edicole, molte delle quali chiudono nel pomeriggio oppure per sopravvivere diventano negozi o spacci di oggetti vari.

C’è poi una questione generale sollevata da alcuni Procuratori della Repubblica di Milano e ripresa all’International Journalism Festival di Perugia dal Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, sotto scorta per il suo ruolo nella lotta alla criminalità organizzata. Il problema è la nuova legge sulla presunzione d’innocenza. Gratteri critica i vertici della Fnsi e dell’Ordine dei giornalisti per non aver compreso appieno e criticato la normativa che “impedisce ai giornalisti di lavorare e rappresenta un’involuzione dal punto di vista della libertà di stampa. Un’involuzione che porterà l’Italia al 200esimo posto nella classifica dei Paesi in materia di libertà di stampa”. L’amara critica del Procuratore è che “su questo argomento nessuno dice niente perché il potere non vuole essere disturbato”. Se la stampa non è libera di scrivere le notizie finisce che il problema non esiste e l’opinione pubblica resta all’oscuro di realtà scomode.

Sul piano economico è ripresa la marcia del Corriere della Sera. In realtà, l’ammontare dei ricavi è risultato in calo nel 2021 rispetto agli anni precedenti il Covid ma il gruppo Cairo presente tre dati positivi. In primo luogo: i numeri indicano che Rcs migliora gli utili e riduce l’indebitamento. Secondo: la raccolta pubblicitaria è cresciuta di 35,5 milioni. Terzo: sono in crescita i ricavi editoriali e diffusionali. Il Corriere della Sera vanta 384mila abbonati online e La Gazzetta dello sport, 80mila. Non bene i conti del gruppo Gedi che ha chiuso il bilancio 2021 con una perdita di 50 milioni dopo 1.166 del 2020. La crescita di Repubblica e de La Stampa su Instagram e lo sbalzo del 30 per cento degli abbonamenti digitali hanno supportato i conti insieme ai 260 milioni di euro della pubblicità.

Non sono giovati ai conti del gruppo Monti-Riffeser la riduzione dei costi di diffusione e del personale (sono stati prepensionati 63 dipendenti di cui 10 giornalisti, amministrativi ed operai con misure temporanee di solidarietà, Cassa Covid. Per il gruppo Caltagirone (Messaggero, Mattino, Corriere Adriatico, Leggo) gli effetti sui dati di bilancio sono risultati migliori per la pregressa robustezza finanziaria dell’azienda. Come evidenziato dai vari piani editoriali presentati dal gruppo Sole 24 Ore la transizione verso un nuovo equilibrio tra stampa e online è ancora da percorrere, grazie anche i segnali di ripresa degli introiti pubblicitari. Per Il Fatto è interessante segnalare che tra i ricavi ci sono lo sfruttamento dei contenuti televisivi e la vendita di spettacoli teatrali.

Aggiornato il 21 aprile 2022 alle ore 12:34