La Milano del futuro che viaggia in elettrico, fra grattacieli e antiche cascine

Porta Nuova, il quartiere milanese più moderno d’Italia su cui si concentrano gli investimenti esteri, come quelli del fondo del Qatar, continua la sua trasformazione mentre a pochi passi la Milano del passato viene recuperata e arricchita con nuovi spazi pubblici. Questa volta, per Porta Nuova la trasformazione non riguarda i grattacieli, come “Gioia 22” e “Torre Unipol”, che verranno ultimati nelle prossime settimane, bensì della nascita del primo car sharing elettrico di quartiere, pensato per aziende e privati della zona, ma ovviamente aperto a tutti. Le vetture vanno ad aggiungersi alle biciclette, elettriche e non, che già sono fruibili negli stalli di via Melchiorre Gioia all’ombra dei grattacieli. Al contempo, si sta valutando la chiusura al traffico in alcune ore del week end per unire gli spazi verdi sui due lati della strada.

L’attenzione alla mobilità è un pallino nell’area milanese, con risultati talvolta sorprendenti: la municipalizzata Atm, infatti, gestisce dal 2008 la metropolitana automatica di Copenhagen e nelle scorse settimane si è candidata per gestire anche le linee automatiche di Parigi. Una candidatura ambiziosa ma difficile, dal momento che dovrà confrontarsi con i colossi francesi del trasporto pubblico che agiscono in una situazione di oligopolio (anche se l’inaugurazione del Frecciarossa Milano-Parigi lascia intravedere spiragli di apertura).

Nel frattempo, a due chilometri in linea d’aria dai grattacieli di Melchiorre Gioia, Milano recupera un frammento della sua storia. Cascina Conti, un vero e proprio borgo contadino originario del 1400 oggi inglobato nella città, è stata restituita alla cittadinanza e dotata di una piazza e una biblioteca. Dopo un lungo periodo di abbandono, iniziato negli anni Cinquanta quando gli abitanti lasciarono la cascina per andare a lavorare nelle fabbriche, questo angolo urbano riporta alla memoria il passato della metropoli e le sue origini.

Sono numerosi i borghi che sono stati inglobati nel tessuto urbano, facilmente riconoscibili dalla chiesetta che li contraddistingue e dalle case contadine sopravvissute. Come Abbadesse o Cassina de Pomm, che si trovano a pochissime centinaia di metri dai grattacieli in vetro di Porta Nuova che segnano il nuovo skyline della città. Muoversi fra grattacieli e antiche cascine, in modo rispettoso per l’ambiente, è una esperienza interessante che accomuna un numero sempre maggiore di persone, talvolta alla ricerca delle origini.

Aggiornato il 07 aprile 2022 alle ore 11:23