Il 72,9 per cento degli italiani è proprietario di un’abitazione. Una percentuale superiore a inglesi, francesi e tedeschi, anche se lontana dal primato che è detenuto dai rumeni con il 96,4 per cento. Eppure, nonostante la diffusione della proprietà immobiliare, gli italiani si stanno accorgendo sempre di più che la casa è un lusso. Le spese di gestione dell’abitazione assorbono una parte significativa del reddito, fra bollette, tassa sui rifiuti, manutenzione, condominio, assicurazione, mutuo e interessi.
Il caro energia ha acuito l’incidenza della spesa e già prima della crisi energetica il 10 per cento dei proprietari non aveva la capacità di mantenere la casa adeguatamente calda, come ha rilevato il Censis nell’ultimo rapporto annuale. Un numero destinato a crescere notevolmente in seguito agli ultimi rincari. L’intervento del Governo ha contenuto gli aumenti, ma l’aggravio è inevitabile. Le spese correnti legate all’abitazione rappresentano quindi una quota significativa del reddito famigliare e comprimono la capacità di spesa in altri settori. Per i redditi più bassi, la spesa per la casa e quella per l’alimentazione, se sommate, possono eguagliare le entrate.
Alcuni Paesi nordici non si capacitano che gli italiani siano proprietari di case e che, al contempo, abbiano il terzo debito pubblico più alto al mondo, ma la soluzione al problema debitorio non può passare attraverso il depauperamento di un bene primario come l’abitazione. Un aumento delle imposte potrebbe portare alla deflagrazione del mercato immobiliare. Le detrazioni fiscali sulle ristrutturazioni stanno migliorando le condizioni abitative e c’è da sperare che possano continuare ad esserci, anche perché movimentano l’economia e contribuiscono a migliorare l’aspetto dei nostri centri urbani.
In alcuni ambiti è però possibile incidere significativamente: due milioni di case abusive (tante si stima che siano in Italia) sono una zavorra pesante da portare e i Comuni potrebbero fare di più per scovarle e recuperare i crediti maturati. Senza contare che all’abitazione abusiva sono spesso associati anche allacci abusivi, che tutti paghiamo in bolletta. L’inerzia dolosa di tante amministrazioni comunali ha conseguenze gravi, soprattutto sui cittadini onesti che sulla casa pagano fino all’ultimo centesimo.
Aggiornato il 06 aprile 2022 alle ore 15:37