Ucraina, Giansanti (Confagricoltura): “Da Ue aiuti irrisori”

Massimiliano Giansanti parla del crollo del settore agricolo. Il presidente di Confagricoltura sostiene che dalla crisi si debba “ripartire con una nuova strategia a livello nazionale ed europeo. I provvedimenti presi finora li definisco bebè, come il primo passo di un bambino. Ora guardiamo lontano, come hanno fatto i capi di Stato al vertice di Versailles. Purtroppo, però, le decisioni di Bruxelles non sono state coerenti”. Giansanti, in un’intervista al Messaggero, sostiene che la crisi del comparto sia dovuta prima alla pandemia e poi alle conseguenze del conflitto ucraino. A peggiorare la situazione c’è poi la siccità: “Sono reduce da una riunione europea. La situazione potrebbe diventare catastrofica proprio in Italia, Spagna e Grecia. Siamo preoccupati quanto e più della crisi in Ucraina e non è una esagerazione”.

Secondo il numero uno di Confagricoltura di fronte a questo scenario “le decisioni dell’Ue sono la classica montagna che ha partorito un topolino. Avevamo ben altre aspettative con l’obiettivo dell’autosufficienza alimentare dell’Europa. Il commissario ha solo spostato risorse da un capitolo di spesa a un altro”. “Il problema è che si continua a governare la politica agricola di 27 diversi Paesi, invece di pensarci come un unico Stato. È tempo di valutare tutti assieme come misurare gli stock e affrontare le crisi, manca un modello di food security. Va cambiato proprio il paradigma di pensiero, mettendo l’Europa in sicurezza alimentare, per mantenere disponibilità del cibo e stabilità dei prezzi, e dandole così un ruolo nel nuovo scenario geopolitico che sta cambiando – ha concluso – perché se oggi la Cina o la Russia, per esempio, decidono di affamare l’Africa lo possono fare e questo provocherà un impatto rilevantissimo nei rapporti di forza mondiali”.

Aggiornato il 29 marzo 2022 alle ore 09:39