Guerra in Ucraina: richiesta di bunker dall’Italia

Una serie di contatti da Piemonte, Lazio, Lombardia, Veneto, Toscana, Marche. Nel Belpaese sono partite le richieste per la costruzione di bunker: la voglia avere un rifugio sotterraneo è venuta a galla dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Giulio Cavicchioli, 56 anni, è un imprenditore a capo della Minus Energie, azienda che si occupa appunto di allestire e modellare bunker. In una intervista pubblicata da Repubblica ha detto: “La cosa che più mi rattrista è che sembra la corsa all’acquisto dell’iPhone, invece un rifugio protetto è una costruzione che va ragionata, per via di tante interferenze che possono esserci. Innanzitutto, serve l’autorizzazione del Comune (entro due mesi, ndr), poi devono essere rispettati alcuni importanti parametri”.

Poi ci sono i costi: “Un bunker può costare dai 2 ai 3mila euro al metro quadrato. I rifugi più piccoli possono variare fra i 30 e i 40 metri quadrati, ma ce ne sono anche di 20, o 25. I più grandi, invece, arrivano anche a 80-100 metri quadrati. È il cliente che deve decidere, in base a quante persone vuole salvare. Io posso fare un bunker per la mia famiglia, ma come faccio a non pensare alla fidanzata di mio figlio? Tutte domande che una persona si deve fare, se affronta questa spesa”.

Nello specifico, il rifugio è costruito a un metro e mezzo di profondità rispetto al piano campagna: “Per sopravvivere ci vuole aria, con i relativi sistemi di trattamento, servono poi servizi igienici e una struttura che resista alla spinta laterale in caso di esplosione. Poi ovviamente servono le riserve: acqua e cibo”.

Cavicchioli, infine, ha notato: “Quanto si può restare a vivere in un rifugio? Da un mese e mezzo a tre mesi, secondo i nostri calcoli… Non mettiamo nemmeno le piastrelle al pavimento, perché in questo modo il vapore acqueo generato dal respiro viene assorbito dal cemento e non si crea umidità”.

Aggiornato il 20 aprile 2022 alle ore 15:36