La libertà d’opinione in tempo di guerra

Che colpa ne ha Fëdor Dostoevskij? La dura condanna dell’aggressione di Vladimir Putin all’Ucraina non può comportare la condanna pregiudiziale di qualunque figura della cultura russa. Cosa ci dice questo sullo stato della libertà d’opinione? Siamo ancora capaci di difenderla condannando ciò che è sbagliato e abbandonando l’idea di una presunta responsabilità collettiva dei cittadini rispetto alle azioni scellerate dei propri governi?

Prova a rispondere a questi quesiti Marco Archetti, scrittore e collaboratore de Il Foglio, in una nuova puntata di LeoniFiles, il podcast “fuori dalle righe” dell’Istituto Bruno Leoni.

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Aggiornato il 04 marzo 2022 alle ore 14:08